Raccontami una fiaba…
La fiaba, la mitologia, l’astrologia, sono state tra le prime forme di psicologia fin dall’antichità, dove attraverso i simboli, gli archetipi, gli eroi, l’uomo si è sempre identificato per interpretare il suo viaggio e accedere alla sua natura più profonda.
Il potere magico della fiaba sta nella capacità di trasformare l’esperienza di ciò che viene raccontato, in esperienza personale, attraverso l’immedesimazione con personaggi che sembrano muoversi in un percorso scritto proprio per noi, nel momento stesso che l’ascoltiamo. Come nei sogni, entriamo in contatto con la nostra parte più profonda, attraverso i simboli che fungono da ponte tra conscio e inconscio, liberando il potenziale innato. Ogni personaggio prende vita nella gamma dei nostri “archetipi” personali e ci rappresenta nel nostro viaggio dell’eroe, dove principi, principesse, draghi, fate, streghe e quant’altro ci danno modo di percorrere simbolicamente e “magicamente” le nostre istanze, i nodi, le paure, i desideri, restituendoci un contatto con le nostre motivazioni più creative, espressione vitale della nostra essenza, e riappropriandoci di questi simboli archetipici che ci accompagnano nel viaggio verso noi stessi attraverso la vita.
Dopo questo preambolo voglio condividere un pezzetto di Alice nel mondo delle meraviglie, così come me lo ricordo, senza averlo più letto da anni, ma che in qualche modo è rimasto vivo dentro di me, forse perché rappresenta, simbolicamente, momenti della mia esistenza.
Ispirandomi alla fiaba di Alice
…Alice cominciò a precipitare, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente e precipitava, precipitava…