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ODISSEO FRA LA SEDUZIONE DELLE FIGURE FEMMINILI ED IL FASCINO DI UN INTERMINABILE VIAGGIO. (a cura di Paola Mazzarino) CANTO 13 e 14: ODISSEO SBARCA AD ITACA

ODISSEO FRA LA SEDUZIONE DELLE FIGURE FEMMINILI ED IL FASCINO DI UN INTERMINABILE VIAGGIO. (a cura di Paola Mazzarino)

CANTO 13 e 14: ODISSEO SBARCA AD ITACA

… I festeggiamenti per salutare Odisseo andarono avanti per quasi tutta la notte, e all’alba la nave venne caricata di viveri, otri di vino, e bauli pieni di doni, pronta per salpare alla volta di Itaca. Ma ancora la mattina si prolungò il banchetto, quasi a fermare il tempo di quello stare insieme che nessuno voleva più interrompere… si era come creata un’atmosfera magica ed accogliente. Nausicaa cercava di assaporare fino all’ultimo quegli attimi che non sarebbero più tornati, si sentiva inebriata, se pur con un fondo di tristezza che teneva consapevolmente nel suo profondo per non offuscare quel momento, anche se sapeva che avrebbe dovuto farci i conti, ma ora non voleva pensarci. Così passò ancora la giornata, ma verso il tramonto si giunse all’epilogo e Nausicaa, suo malgrado, dovette accomiatarsi da quell’eroe conosciuto in un tempo che non era il suo e che mai avrebbe potuto fermare. Nessuno la giudicò per questo, tutti capirono l’innocenza e la purezza dei suoi inaspettati sentimenti, di adolescente già cresciuta, con questo acerbo amore al quale poteva solo anelare.

Così la nave si staccò dal piccolo molo, con Odisseo che salutava, come al solito immerso nei sentimenti contrastanti, di chi lascia qualcosa di prezioso, ma nello stesso tempo sta tornando alla sua terra, alla sua famiglia, che lo attendeva da più di dieci anni. Le incognite da superare erano ancora tante, ma il coraggio torna in lui mentre la nave solca le onde e si allontana dallo sguardo dei Feaci e da quello di Nausicaa, la giovane principessa…

La notte lo avvolse in un sonno profondo, e arrivarono ad Itaca al primo chiarore dell’alba. Senza che se ne accorgesse i marinai lo sbarcarono delicatamente sulla spiaggia con tutti i bagagli e ripresero subito il largo senza aspettare che si destasse…

La nebbia fitta avvolgeva tutto e quando Odisseo si destò rimase disorientato per un po’, poi d’un tratto si ricordò e un certo disagio s’impossessò di lui. Dove erano finiti i marinai con la barca? L’avevano abbandonato così su quella spiaggia? Ma era veramente Itaca o era ancora vittima di qualche inganno? Atena, dapprima travestita da pescatore, venne in suo soccorso – “presto, fino a quando la foschia ti avvolge rifugiati in quella grotta con tutti i tuoi bagagli, siamo ad Itaca, ma se i Proci ti trovano sarà peggio per te”. Appena al sicuro Odisseo si rivolse al pescatore – “chi sei tu, chi mi assicura che non mi tenderai una trappola?” Atena riprese allora le sue sembianze per rassicurarlo. – “non temere, se segui i miei suggerimenti riuscirai a riconquistare il tuo regno e a riavvicinarti alla tua famiglia. Penelope ti attende da anni ma i Proci hanno assediato il palazzo, tuo figlio Telemaco si trova ancora presso Menelao, dove era andato a chiedere tue notizie. Sarà presto pronto a salpare di nuovo verso Itaca, ma i Proci l’attendono per tendergli un agguato. Tu devi agire d’astuzia. Ti trasformerò in un vecchio mendicante, così potrai entrare a palazzo inosservato a chiedere le elemosina e poi quando sarà il momento riprenderai le tue sembianze; fidati di me. Ora prosegui verso quella casa, lì incontrerai il tuo amico pastore Eumeo, che sempre ti è rimasto fedele. Non potrà riconoscerti, ma qualcosa nel suo istinto lo porterà ad accoglierti, sfamarti, farti dormire protetto al caldo. Vai ora!”

Eumeo effettivamente lo accolse con tutti gli onori, insieme ad altri pastori mangiarono davanti ad un caldo focolare. Parlarono tutta la sera di Odisseo, e della certezza che non sarebbe mai più tornato… non poteva ancora rivelare la sua identità, ma disse di avere combattuto al fianco dell’eroe e che lui stesso gli aveva promesso che sarebbe tornato; di questo era certo, senza alcun dubbio. Eumeo lesse negli occhi del mendicante uno sguardo familiare, non disse nulla difronte ai suoi amici, ma un guizzo di speranza passò nel suo sguardo. Odisseo lo notò e gli disse – “mio caro, sarai ricompensato per la tua ospitalità e fedeltà, per quello che stai facendo…”

Intanto la notte era diventata profonda, e con lei il sonno che li colse. Atena nel frattempo raggiunse Sparta, dove ancora si trovava il giovane Telemaco, alla corte di Menelao, e che doveva proteggere nel suo rientro ad Itaca, anche se lui era ancora titubante nel rimettersi subito in viaggio. Doveva spronarlo, infondergli quel coraggio che il giovane ragazzo ancora non aveva ben strutturato. Si Rese invisibile e gli sussurrò qualcosa all’orecchio mentre dormiva, dolcemente in modo convincente, come solo una Dea sapeva fare…    

  Paola Mazzarino, Operatrice Olistica, Consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva          

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