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La Dipendenza Affettiva

Il dipendente affettivo è colui che ha verso un’altra figura, che sia un genitore, un amico od un partner, un comportamento ossessivo e morboso. Purtroppo, negli ultimi tempi, la dipendenza affettiva sembra prendere un po’ il sopravvento nelle relazioni di coppia, possiamo, infatti, ipotizzare che la sua diffusione sia frutto di un malessere specifico dei nostri giorni. Bisogna specificare che in tutte le relazioni, un po’ di dipendenza esiste, ed è giusto che sia così perché questa ci dà conforto e sostegno ma solo se resta nei limiti. Nel dipendente affettivo quest’ultima diventa talmente potente e totalizzante da rovinare stessi, l’altro e di conseguenza la relazione fino a diventare un vero e proprio comportamento disfunzionale. La dipendenza affettiva è un malessere che prende il sopravvento sulla sfera emotiva della persona trasformando la “normale” dipendenza in rapporto patologico. Il dipendente dedica la sua esistenza al benessere dell’altro senza pensare minimamente al suo, trova nell’altro la risposta ai suoi problemi, l’altro non solo diventa il suo eroe ma diventa lo scopo della sua vita. Se il partner si assenta, anche momentaneamente, ecco che il dipendente viene sopraffatto da un senso di angoscia e ansia che a volte sfocia in altre dipendenze come l’alcool, la droga o il cibo, tuttavia niente potrà colmare fino in fondo questo senso di vuoto che sente, egli potrà soltanto provare un po’ di sollievo temporaneo senza però risolvere il problema di base. Tutto questo nasce dalla paura dell’abbandono e dalla solitudine così lui nasconde i propri bisogni e le sue volontà per abbandonarsi completamente alla volontà dell’altro rifacendo esattamente quello che ha imparato in passato. La nascita della dipendenza è strettamente legata al rifiuto, il suo comportamento dipende dalla volontà di farsi amare da qualcuno che non ha nessuna intenzione di farlo. La persona afflitta da dipendenza affettiva sceglie solitamente persone responsabili e indipendenti così da delegargli responsabilità che altrimenti dovrebbe sobbarcarsi personalmente inoltre è una persona che evita qualsiasi tipo di controversia o scontro per paura che l’altro lo possa lasciare respingendo la propria volontà ed annullandosi completamente per non far irritare l’altra persona. La soluzione del problema però non è lasciare il suo partner ma cercare di acquisire un’autonomia affettiva consapevolizzando le proprie emozioni, i propri sentimenti, senza dipendere da nessuno. E’ opportuno cercarsi un partner da amare per viverci insieme e mettere su famiglia, meno opportuno è diventare ossessionati da quest’ultimo ma questa realtà è vera e tangibile, tanto che a volte diventa talmente forte che si trasforma in tragedia al momento in cui l’altro prende le distanze e il dipendente di ritrova ad affrontare una vera e propria crisi di astinenza che lo fa disperare. Le emozioni del dipendente affettivo sono completamente assoggettate all’altro arrivando a perdere del tutto l’indipendenza affettiva. “Per  dipendenza  si intende un’alterazione del comportamento che da semplice o comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica. L’individuo dipendente  tende a perdere la capacità di un controllo sull’abitudine. per cui siamo opposti al concetto di libertà e autonomia. Di qualsiasi dipendenza si tratti questo stato manifesta una mancanza da colmare, ma è il soggetto che permette a questa dipendenza di prendersi il controllo della propria vita solo perché cerca nell’altro qualcosa che non trova in stesso trasformando una relazione “sana” in nociva e deleteria con il terrore che il rapporto finisca e trasformando l’amore in un bisogno spropositato, sfrenato ed incontrollabile rinnegando completamente il suo bisogno pur di prodigarsi all’altro. Tutto questo porta una diminuzione importante dell’autostima e della fiducia in séstessi perché il dipendente non si conosce perché si nega ogni tipo di conoscenza di sé e di conseguenza non è in grado di capire chi è, quello che vuole, quello che è capace di fare, quali sono le sue particolarità, ecc… Spesso la dipendenza affettiva è alimentata della paura dell’abbandono prendendo spunto dai rifiuti, dal disinteresse e addirittura dalla violenza subita in passato. Può, a volte, sembrare utile al momento del bisogno e così si insinua nella psiche del dipendente affettivo, si nutre della sua insicurezza e del suo bisogno di compiacere gli altri aiutandolo nelle scelte che a lui risultano sempre difficili. In questo modo sembra ovviare alla sua insicurezza con soluzioni che non gli appartengono realmente e lo distolgono da ciò di cui ha veramente bisogno. A questo punto vivere secondo le scelte altrui diventa dipendenza.  Anche il tempo aiuta la dipendenza e annulla la fiducia in sé e l’autostima creando un vero allontanamento dal suo essere. Naturalmente tutto avviene senza nessuna coscienza e sempre con la semplice accettazione delle scelte altrui. Spesso tutto questo accade all’interno della coppia dove l’altra persona diventa insostituibile e purtroppo è un percorso a senso unico perché dall’altra parte si percepisce il dipendente affettivo come un pesante fardello. Egli diventa una compagnia negativa, piena di insicurezza che naturalmente non partecipa alla realizzazione di una vera e propria coppia. Questa parte negativa si nutre di gelosia, bisogno eccessivo di attenzioni e terrore di perdere la persona da cui si dipende creando una sorta di soffocamento della personalità dell’altro. Il dipendente affettivo vive per compiacere l’altro, lo serve con estrema cura e soprattutto si aliena da stesso pensando di non necessitare a sua volta delle gioie che procura all’altro. Purtroppo non ci si rende conto di essere un dipendente affettivo, la dipendenza si nasconde nei posti più reconditi della nostra anima. Ciò che colpisce è che il dipendente affettivo, nei recessi più bui della sua anima, condivida il codice servile contro stesso. Una volta che il dipendente si ritrova in coppia l’altra persona diventa la sua unica ragione di vita, il suo unico pensiero, il suo respiro ma quasi sempre il partner non sente le stesse cose. Così non esiste più una relazione ma un’idea idilliaca da parte del dipendente di un amore spassionato e sconvolgente. La dipendenza lo porta a scomparire ogni giorno di più, a diventare sempre più servitore dell’altro, eseguendo compiti che non gli spettano pur di compiacere l’altro scordandosi completamente di stesso. Egli non pensa di meritare nulla, non è assolutamente in contatto con le sue emozioni perché vive solo quelle dell’altro. Gli piace tantissimo comunicare, ma inevitabilmente solo ed esclusivamente con l’altro, mentre l’indifferenza per il resto del mondo lo devasta totalmente. Il suo unico e solo pensiero è ciò che può piacere all’altro, che si parli di cibo, di cose da fare o di emozioni da provare, lui si prodiga per sistemare tutto come vuole il suo partner. Se anche fosse in grado di capire che qualche azione o emozione non è in accordo con l’altro, la paura di perderlo e il fatto che non si senta assolutamente all’altezza, è così totalizzante da renderlo completamente muto ed incapace di comunicarlo in qualche modo. La sua arma per ottenere ciò che vuole è la dolcezza ma quando questa non funziona entra in atto la manipolazione affettiva mettendo in pratica il vittimismo assoluto, manipolando così il partner, sottraendogli tempo ed energia. Ma se anche dopo tutto questo le cose non cambiano allora tutto degenera. Egli diventa rabbioso, stizzito, anche un piccolo conflitto lo rende esagerato e il partner si destabilizza e questo accade perché il dipendente affettivo non è innamorato della persona ma bensì dell’immagine perfetta che lui si è creato. Il dipendente affettivo ha una personalità manchevole e questo, unito al fatto che è anche una persona pigra, lo induce ad aspettare che l’altro gli dica cosa provare, quando farlo, se essere felice e perché, in modo da non dover fare qualcosa in prima persona. Ma anche questo è comunque faticoso per lui, dato il suo essere indolente poiché egli è totalmente privo di stimoli, di sogni, di progetti tanto da diventare geloso degli interessi altrui se lui non viene preso in considerazione.  

Articolo di Attenni Stella

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