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EROS E PSICHE (quarta parte) I QUATTRO COMPITI IMPOSSIBILI CHE AFRODITE INFLIGGE A PSICHE: QUARTO COMPITO: IMPARARE A DIRE DI NO

EROS E PSICHE (quarta parte)
I QUATTRO COMPITI IMPOSSIBILI CHE AFRODITE INFLIGGE A PSICHE:

… Nella scorsa puntata abbiamo visto il terzo compito che Afrodite dà a Psiche, dove dovrà riempire un’ampolla di cristallo con l’acqua di una sorgente che si trova in cima ad un’altissima montagna. Fortunatamente le viene in aiuto un’Aquila, che con il suo prezioso intervento, le consente di superare la prova.

QUARTO COMPITO: IMPARARE A DIRE DI NO
Psiche ringraziò L’aquila, prese l’ampolla piena dell’acqua della sorgente e si avviò sulla strada del ritorno, per consegnarla ad Afrodite. La stringeva a sé con la sensazione che le acque di quel torrente fossero simili al tumulto delle sue emozioni, che in qualche modo erano state contenute in quell’ampolla, consentendole di dominare l’emotività e di proseguire. Ma quando arrivò al cospetto di Afrodite, ella si mostrò ancora infuriata e, incolpandola di fare uso di qualche magia, decise di infliggerle una quarta prova: “dovrai discendere agli inferi e farti riempire da Persefone questo vasetto con il prezioso unguento di eterna bellezza, di cui ne sono rimasta sprovvista”. Le lasciò l’ampolla e titubante prese il vasetto che ella le tendeva, sapeva che la stava mandando a morire, allora decise che era meglio arrampicarsi su un’alta torre e porre fine ai suoi giorni, forse quella tutto sommato sarebbe stata la via più breve per arrivare agli inferi. Era in cima e guardava l’orizzonte stagliarsi dinanzi a sé, quando la voce saggia della Torre le parlò: “non disperarti, pensaci bene, se ti butti non potrai più tornare dal mondo di Ade e avrai perso tutto, questa sicuramente sarà l’ultima prova, chi torna dagli inferi vittorioso, è salvo…”. Psiche si voltò per capire da dove provenisse questa voce “…ascolta, giù per quella vallata, troverai una spaccatura nel terreno, all’interno della quale vedrai una porta ad arco dalla quale s’intravede un sentiero che giunge ad altre porte e cunicoli stretti che ti condurranno nel regno di Ade. Per entrare dovrai portare con te 2 focacce dolci e due monete. Lungo la strada incontrerai tre persone che ti chiederanno aiuto, ma tu non ti devi impietosire, non devi dar retta alle loro richieste, altrimenti non arriverai. Tieniti stretta le focacce e le monete, e prosegui verso il tuo scopo senza farti distrarre. Giungerai al fiume nero dei morti che dovrai attraversare, lì incontrerai Caronte, il traghettatore, lascia che lui si prenda una delle tue monete e fatti portare sull’altra sponda. Lì finalmente vedrai la grande soglia per entrare, ma è custodita da Cerbero, un feroce cane a tre teste, dagli una delle due focacce e potrai passare indisturbata. Dall’altra parte troverai Persefone, che sarà felice di accoglierti, vorrà invitarti alla sua tavola, ma tu accetta solo un pezzo di pane e dille quale è il motivo della tua visita, fatti riempire il vasetto con l’unguento, ringraziala e intraprendi di nuovo la strada a ritroso, dando la seconda focaccia a Cerbero, per passare la soglia, e la seconda moneta a Caronte, per attraversare il nero fiume della morte. E ricordati di non aprire mai quel vasetto…”.
Psiche seguì esattamente le istruzioni della Torre e quando si trovò di nuovo fuori, alla luce del tiepido sole della vallata, si fermò a respirare la frizzantina aria che la faceva sentire ancora viva e soprattutto salva. Guardò soddisfatta il vasetto, ed una forte curiosità s’impadronì di lei, se avesse spalmato sul suo viso solo un pochino di quell’unguento, tutta la stanchezza di queste prove, che glie lo avevano sciupato, sarebbe scomparsa e il suo amore l’avrebbe rivista in tutto il suo splendore! Ma con suo stupore era vuoto, solo un lieve vapore uscì, entrando nelle sue narici, ed il suo potere soporifero la fece cadere in un sonno profondo ed eterno. Eros, informato dell’accaduto da Ermes, riuscì a scappare dal palazzo della madre Afrodite, aprì le sue ali e giunse nella vallata dove giaceva Psiche addormentata, la svegliò e la portò subito da Zeus, che accettò il loro amore. Fece bere a Psiche un calice di Ambrosia, il nettare degli dei, che le consentì di diventare lei stessa una Dea e di sposare finalmente il suo amore. Da questa unione nacque una bimba che chiamarono Voluttà. Afrodite non poté più mettere condizioni, dovette accettare questa unione.

Questo ultimo compito ha permesso a Psiche di entrare in contatto con la sua parte più profonda, la sua forza, i suoi potenziali, il suo valore, di realizzare la sua completezza, di conoscersi fino in fondo e riemergere forte, integra. E quando apre il vasetto è come se quel vapore che esce fosse la sua parte superficiale, incompleta che deve morire per poi risvegliarsi e dare vita alla sua nuova completezza. Eros rappresenta l’animus che la risveglia. Anima ed animus si uniscono e danno vita ad una nuova creazione, una bimba che simboleggia la nuova vita del femminile risvegliato e compiuto.

Questo è stato il compito più complesso per Psiche, ha dovuto imparare a dire di no alle richieste di aiuto che ha incontrato nel cammino, esse rappresentano persone, accadimenti, ostacoli, che si frappongono, che fermano, fanno lasciar perdere. Allora si rischia di non andare avanti, diventa sempre più difficile, perché c’è sempre qualcos’altro di cui occuparsi. Ma è anche il proprio auto sabotaggio che spegne quella scintilla che stava spingendo verso la propria realizzazione. Nonostante ciò Psiche riesce ad andare avanti, a perseguire il suo scopo, a mettere sé stessa al primo posto, ad alimentare le sue aspirazioni, a centrarsi per non fare quello che gli altri si aspettano da lei, ma quello che la ispira e nutre. Persefone le ha donato la conoscenza che le mancava, per questo guarda dentro il vasetto, la sua parte superficiale esce e si addormenta, per far spazio alla natura profonda che viene risvegliata.

Questo viaggio è stato importante per lei perché, come per ogni donna; ha imparato a non farsi distogliere, a dire di no a tutto quello che ferma le sue mete, a scegliere dove incanalare le proprie energie per determinare il corso della propria vita, pur mantenendo le sue peculiarità, lei lotta per conquistare un amore alla pari.

Paola Mazzarino, consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva.

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