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EROS E PSICHE (prima parte) I QUATTRO COMPITI IMPOSSIBILI CHE AFRODITE INFLIGGE A PSICHE

EROS E PSICHE (prima parte)

I QUATTRO COMPITI IMPOSSIBILI CHE AFRODITE INFLIGGE A PSICHE:

… Nella scorsa puntata abbiamo trattato il Mito di Afrodite, la Dea alchemica, dell’amore e delle arti e del potere trasformativo che le relazioni mettono in atto. Abbiamo visto che secondo alcuni racconti, Eros, anche lui Dio dell’amore, era un figlio di Afrodite, senza padre, se pure lo vediamo comparire già quando lei emerge dal mare…

IL MITO:

Nel Mito di Eros e Psiche, vediamo che la bellissima ragazza, per sfuggire ad un incantesimo crudele lanciato dalla gelosia di Afrodite (per via della sua bellezza), viene protetta da lui, che essendosene innamorato, la condurrà nel suo palazzo, ma a patto di incontrarlo solo di notte al buio, e con il divieto di guardarlo in volto. Non voleva correre il rischio di essere scoperto dalla madre. Lei si attiene passivamente alle indicazioni, ma si sente sola e sperduta, in quel palazzo, in cui l’unico nutrimento le viene dalle notti passate con il suo amato. Quando le sorelle della fanciulla, la incitano a svelare le sue sembianze (per timore che fosse un mostro), lei incuriosita, dopo una notte d’amore, accende una lampada e lo guarda mentre dorme, e vede che lui non era un mostro, ma un essere di una bellezza inaudita. Eros si accorge di essere stato tradito e fugge. Psiche capisce di aver sempre vissuto passivamente questo amore, ma che adesso lo desiderava e poteva scegliere attivamente di riaverlo. Vagherà per terre e regni disperata per ritrovarlo, fino a giungere al cospetto di Afrodite per chiederle di acconsentire all’unione con Eros, anche se aveva rotto il patto. Inizialmente Afrodite si mostra crudele con la ragazza, in quanto la sua spiccata bellezza già le aveva suscitato invidia ed una rabbia che la porta ad infliggerle delle prove che Psiche dovrà superare. Ma questa rabbia, ad un livello più profondo, viene scatenata anche dal vedere che la ragazza aveva vissuto un amore fusionale, quasi simbiotico, e non cosciente e razionale. Attraverso queste prove lei dovrà lottare per avere Eros e questo la porterà ad una scelta amorosa consapevole. Afrodite le impone uno sforzo evolutivo nel quale dimostrare di essere all’altezza di stare accanto a suo figlio, affidandole quattro compiti che sembrano impossibili, ma che in qualche modo riuscirà a superare e che diventeranno elementi trasformativi. Ognuno di essi infatti, simbolicamente, rappresenta una qualità che la donna deve sviluppare per diventare più autonoma, (come Artemide ed Atena). Psiche nel Mito incontra le varie sfaccettature del femminile, è amante come Afrodite, moglie come Era, madre come Demetra, figlia come la Persefone che deve crescere. Le donne che dipendono emotivamente dalla relazione, devono sviluppare il loro Animus (parte maschile autonoma), simbolicamente attraverso questi quattro compiti. Vediamoli:

Primo compito: dividere i semi

Psiche viene condotta da Afrodite in una stanza piena di semi diversi, tutti mischiati insieme in un mucchio unico e le chiede di separarli per qualità, facendone diversi mucchietti prima che il Sole tramonti. Il compito sembra assai arduo, ci sono infatti grano, avena, miglio, papavero, lenticchie… per fortuna arriva in suo aiuto un esercito di formichine che con minuziosa pazienza divide i semini nei diversi mucchietti. I semi rappresentano i diversi sentimenti, valori e motivazioni contrastanti fra loro, tra i quali la donna deve districarsi quando si tratta di decidere come farli coesistere e come dirigerli. Dividerli rappresenta un compito interiore nel quale ci si guarda profondamente operando un discernimento fra quelli che sono veramente, appunto, i propri sentimenti, i valori, le motivazioni, e poter scegliere consapevolmente quello che è veramente vitale per sé. Quando non si individua quello che è importante e funzionale, si rischia di confondere tutto (i semi mischiati), sacrificando parti di sé, pur di farsi accettare. Si impara a convivere con situazioni poco chiare che tengono in uno stato passivo. Le formiche rappresentano un affidamento intuitivo, non bloccato dalla componente controllante, che consente di accedere a quella parte cosciente, che valuta con logica e si districa nelle priorità che ogni decisione e scelta comporta. Spesso le donne quando entrano in una relazione, vi si dedicano anima e corpo, dimenticandosi completamente di sé stesse, delle proprie esigenze, dei propri potenziali. Si annullano pensando che la relazione basterà a nutrirle e a riempirle. Ma in realtà questa modalità le inaridisce completamente, svuotando la propria identità. Selezionare i semi permette di padroneggiare quel giusto discernimento fra quello che è lo scambio con l’altro e la salvaguardia del proprio sé, della propria unicità indipendente. Nel prossimo articolo vedremo il secondo compito che Psiche dovrà svolgere…

Paola Mazzarino, consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva.

*alcune parti ispirate dai libri di Jean S. Bolen e di Lidia Fassio.

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