Articolo di Attenni Stella
La Psicoterapia ed il Counseling potrebbero essere confusi a causa di alcuni caratteristiche in comune come: gli aspetti relazionali, il “setting” e gli strumenti di base ma ci sono delle differenze fondamentali, tra le più importanti è che il Counseling è una relazione di aiuto mentre la psicoterapia è una relazione di cura. Il Couseling ha come obiettivo il raggiungimento della salute e del benessere della persona, mentre la psicoterapia ha come obiettivo la guarigione della persona. Il Counseling intraprende un percorso di apprendimento delle proprie risorse mentre la Psicoterapia interviene su dinamiche inconsce. La prima si occupa maggiormente di problemi interpersonali e sociali della persona delineati all’area di conflitto che li ha fatti scaturire come per esempio: una separazione, un lutto, una malattia, la perdita del lavoro, ecc… mentre la Psicoterapia si occupa di veri e propri disturbi di natura patologica tali da nuocere al benessere della persona creando possibili disabilità. Il Counseling getta le sue basi sulla relazione di aiuto egualitaria avendo l’obiettivo di migliorare la qualità di vita della persona andando a ritrovare i punti di forza e le capacità di autodeterminazione, ha una durata breve che varia dai 12 ai 15 incontri totali che implica la definizione di un obiettivo realistico, concreto e verificabile contestualizzato nello spazio-tempo della relazione counselor – cliente, inoltre, non si considera l’eventuale patologia ma si consente al cliente di esternare le proprie difficoltà, mettendo in discussione le proprie emozioni individuando i problemi attuali e rendendoli passeggeri.
Mentre la Psicoterapia stabilisce una relazione che prevede la presenza di un medico che emette una diagnosi e un paziente che si sottopone alle sue cure. Il paziente si affida alle cure dello psicoterapeuta per comprendere dei malesseri interiori di cui, molto spesso, il paziente non è a conoscenza ma che creano gravi disagi alla sua vita quotidiana. Per far sì che questo avvenga lo psicoterapeuta dovrà cercare la fonte del disagio ed effettuare una ristrutturazione profonda della persona per far sì che questo disturbo guarisca. Questo tipo di intervento è delicato e molto complesso e spesso richiede molto tempo. L’obiettivo finale della psicoterapia è la risoluzione del sintomo o del disturbo e, quindi, il conseguimento del benessere psicofisico. Questo tipo di relazione è diretto a curare patologie gravi, disturbi del comportamento e sofferenze emotive. La relazione che c’è tra paziente e psicoterapista non è paritaria come nel couseling perché il terapeuta prende a suo completo carico il paziente per cui la responsabilità è maggiore. La durata di questo percorso non può essere quantificata perché potrebbero entrare in atto delle resistenze, la scoperta di traumi che richiederanno ulteriori spazi di indagine, ecc… solitamente è il paziente che conclude il rapporto con il terapeuta ma a volte succede che quest’ultimo non sia d’accordo e ne riveda i termini.
Possiamo quindi sintetizzare che lo Psicoterapeuta è un professionista della salute mentale che stipula diagnosi e cura una sofferenza, un disturbo o un sintomo che vada a penalizzare la vita della persona, mentre, il Counselor è una figura professionale di sostegno in grado di facilitare la soluzione di disagi esistenziali che, però, non comportino una ricostruzione profonda della persona.
Nel Counseling si mantiene un ascolto attivo ma non si danno mai consigli, si offre competenza e comprensione, l’obiettivo è di tipo adattivo, quindi non andrà a modificare nessuna struttura interna del cliente a differenza della Psicoterapia che, invece, è una terapia strutturale e andrà, quindi, proprio a modificare quelle strutture interne che nuocciono al benessere della persona, modificando pensieri, sentimenti e comportamenti. In entrambi le relazioni non si offrono soluzioni ai problemi.
Nel dettaglio possiamo dire che le caratteristiche della Psicoterapia sono:
-Disagi o sofferenze psicologiche
-Disordini patologici o disturbi strutturali (patologie)
-Fattori interni
-Tempi spesso molto lunghi
-Difficoltà del funzionamento intrapsichico con un impegno intenso
-Si parla di Paziente
Mentre le caratteristiche del Counseling sono:
Problemi interpersonali circoscritti e specifici nell’area di conflitto Stress, scelte o decisioni difficili, momenti di difficoltà
-Fattori esterni
-Tempi brevi
-Si parla di Cliente
In principio il termine paziente fu preso in prestito dalla pratica medica perché la parola deriva dal latino patiens che significa “sofferente” o “che sopporta” quindi è sembrato del tutto normale e ovvio anche perché chi arriva dallo psicologo soffre di un disagio che ha consapevolizzato e per il quale chiede aiuto. Ma in italiano corrente la pazienza riguarda appunto una sopportazione che verrà controllata dalle proprie emozioni diventando quasi una qualità. In realtà però chi si rivolge ad un aiuto psicologico non deve “pazientare” cercando di controllare le proprie emozioni, anzi, la propria emotività deve uscire fuori altrimenti non ci si potrà lavorare sopra. Il primo a criticare volutamente la parola Paziente è stato Carl Rogers che ha preferito quindi sostituirla con Cliente. Ha avuto il merito di mettere in evidenza i limiti racchiusi in questo termine con la conseguenza di bandirlo completamente dal suo approccio perché estremamente lontano dalla sua visione di relazione. Il termine cliente ha un significato più attivo e c’è più responsabilità da parte di chi chiede un aiuto professionale, il cliente non è succube del trattamento che gli inflitto ma partecipa attivamente al trattamento per cui hi chiesto aiuto.
Nella psicoterapia il paziente chiede aiuto psicopatologico quindi è consapevole di essere e si sente malato, si confida, esplora cerca di chiarire e regredisce per ricostruire e rielaborare il proprio vissuto. Il cliente ha una posizione molto più attiva perché è lui a scegliere di chiedere aiuto, è lui che richiede il sostegno e una direzione pratica per raggiungere consapevolmente il proprio obiettivo.