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Raccontami una fiaba… Ricordi del Mago di Oz: 16° puntata a cura di Paola Mazzarino “Il paese di porcellana”

Raccontami una fiaba…

Ricordi del Mago di Oz: 16° puntata a cura di Paola Mazzarino

“Il paese di porcellana”

… Cominciarono uno per volta a saltar giù dall’altra parte, ma come era immaginabile, non senza danni, essendo tutto di porcellana. Danneggiarono diverse casette e animaletti, fortunatamente nessuna persona si trovava a passare in quel momento, difatti anche gli abitanti erano di porcellana e in più erano piccoli, piccoli, ma non per questo meno arrabbiati per i danni subiti. Dorothy si scusò lungamente con loro, cercando di rimettere insieme alla meglio i pezzi rotti e, per suscitare un pò di solidarietà, raccontò tutte le vicissitudini che avevano passato e che speravano di arrivare presto da Glinda per una possibile soluzione. Una graziosa principessina ascoltava poco distante, si avvicinò con prudenza – “è meglio che percorriate la strada periferica del paese, così non rischiate di rompere qualcos’altro. Alla fine della via troverete un altro bosco da attraversare” – “chi sei tu?” chiese Dorothy incantata da questa bellissima damina di porcellana, – “sono la principessa del paese” – “sei così graziosa principessina, mi sembri una bambolina, ci verresti nel Kansas con me?” – “cara piccola Dorothy, non sono una bambola, ma una principessa e nel tuo paese sarei piccola e molto fragile. È troppo rischioso, lo capisci?” – “sì certo, la nostalgia mi fa fare strani ragionamenti. Grazie comunque” la salutò con un nodo in gola e si rimisero in cammino. Dopo aver camminato con circospezione per ore attraverso le porcellane, arrivarono ai bordi del bosco che gli aveva segnalato la principessa. Decisero di fermarsi a riposare, prima di dover affrontare chissà quali altre avventure.
Il mattino dopo pensarono di partire con più calma, il leone si fece una bella corsa nel prato, con Toto che cercava di stargli dietro, avevano proprio bisogno di sfogarsi dopo un’intera giornata a cercare di camminare in punta di piedi per non fare danni nel paese di porcellana, il boscaiolo si oliò un po’ le giunture che l’umidità della notte aveva reso un po’ rigide, lo spaventapasseri diede una sistematina alla sua imbottitura di paglia che si era un po’ schiacciata, persino Dorothy si lavò in un piccolo ruscello, si pettinò i lunghi capelli e si mise un altro vestito. In riva al ruscelletto si godeva i primi raggi di sole del mattino. Verso le 11 fecero una bella colazione abbondante e ripresero il cammino. Il sentiero era ben curato e si camminava piacevolmente. Più avanti si apriva una radura e avvicinandosi cominciarono a sentire un parlottare di tante voci, ma non riuscivano ancora ad identificare di dove venissero. Camminavano piano, piano, timorosi e con circospezione. Incedendo nella radura, in fondo videro tantissimi animali, di ogni razza, seduti in cerchio a parlare. Il leone, senza pensarci, in un attimo corse verso di loro, come se fossero la sua famiglia e fosse tornato a casa. Effettivamente fu accolto con immensa gioia e affetto, come un vero re della foresta. Dorothy e gli altri si avvicinarono senza timore e a loro volta furono accolti con calore – “stiamo tenendo un’assemblea” disse uno di loro – “perché un mostro tremendo a forma di ragno gigante ha catturato e mangiato tutti i leoni della foresta e siamo rimasti senza un re, e presto verrà a catturarci tutti. Non sappiamo come difenderci, perché solo un leone coraggioso può competere con questo mostro, ma tutti quelli che ci hanno provato sono stati sconfitti”. Ci fu qualche minuto di silenzio in cui tutti riflettevano, poi il leone finalmente disse – “io ho avuto il coraggio dal grande Oz e sconfiggerò la bestia”. Partì all’istante verso il nido del grande ragno, prima che qualcuno potesse replicare qualcosa. Si appostò nelle vicinanze attendendo il calar della notte, solo una mezza lunetta dava un lieve chiarore. Il boscaiolo gli aveva preparato un bastone appuntito per trafiggere la bestia. Quatto, quatto si avvicinò e sferrò il primo colpo, ma il mostro, svegliandosi riuscì in parte ad evitarlo e si scagliò sul leone. Ci fu una lotta all’ultimo sangue, quel ragnaccio con tutte quelle zampe e la sua ragnatela lo aveva quasi immobilizzato e proprio quando si pensava che anche lui soccombesse, riuscì a sferzargli un colpo in pieno petto e, liberatosi dalla morsa, si staccò appena in tempo per vedere la bestia stramazzare per terra. Il leone si leccò un po’ le ferite e tornò vittorioso per essere dichiarato, con gran clamore, Re della foresta. – “Miei cari amici” disse – “tornerò qui ad abitare insieme a voi, ma prima voglio ancora accompagnare Dorothy dalla strega del sud e assicurarmi che arrivi nel Kansas, a casa sua. Ma intanto festeggiamo!”. La radura fu allestita con ghirlande di fiori e grappoli di frutta, accesero un bel fuoco nel centro ed ebbe inizio la festa, con una bella tavolata imbandita di mille delizie e una musica allegra di sottofondo. Dorothy aveva riacquistato vitalità e una piccola speranza riaffiorava nel suo cuore …

Paola Mazzarino, consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva

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