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Raccontami una fiaba… Ricordi del Mago di Oz: 1° puntata

Ricordi del Mago di Oz: 1° puntata

Quando ero piccola, come tutti i bambini, avevo una fiaba preferita, di cui mio zio teneva il libro. Ricordo che andavo spesso da lui per sfogliare quelle pagine che a me sembravano meravigliose e sempre pensavo che quando sarei stata grande avrei riscritto quella storia. oggi dalla mia memoria riemerge l’inizio della fiaba:

C’era una volta una bimba ricciuta e piena di lentiggini di nome Dhoroty che viveva in un paesino tutto grigio con il suo cagnolino Toto. Abitava con dei vecchi zii in una casa di legno verso la periferia del paese, dove non abitavano altri bambini. Per fortuna c’era il suo Toto a tenerle compagnia, con il quale Dhoroty divideva ogni cosa. Dormivano e mangiavano insieme, ma soprattutto giocavano e correvano felici in mille avventure. Ma spesso Dhoroty era un po’ triste, perché quel paesino era grigio e pieno di vecchi e lei a volte si annoiava. Le mancava la sua famiglia paterna ed i prati fioriti sui quali correva a piedi nudi e si rotolava con il suo amato cagnolino. Per fortuna almeno lui lo aveva potuto portare con sé. Un giorno cominciò a tirare un certo vento e il cielo diventò ad un tratto tutto nero; volavano le foglie e poi i rametti e la polvere e poi rami più grossi. Tutti cominciarono a correre dentro le case e a chiudercisi dentro, una grandissima tromba d’aria stava arrivando e spazzava via tutto quello che incontrava. I suoi zii avevano scavato un piccolo rifugio sotto la casa di legno al quale si accedeva attraverso una piccola botola posta sul pavimento di legno. D’altronde la casa era senza fondamenta ed un uragano, se fosse stato molto forte, avrebbe potuto benissimo portarsela via. Si rifugiarono tutti lì, ma Dhoroty ad un certo punto si accorse che Toto era rimasto su in casa, nascosto sotto il letto. Non poteva lasciarlo da solo, quindi si svincolò dalla mano della zia e risalì su per prendere il suo amico. Non valsero a nulla le urla degli zii per farla tornare indietro, ormai la bambina pensava solo a salvare il suo piccolo amico, ma all’improvviso la tromba d’aria risucchiò la sua casa nel suo potente vortice, alzandola in volo e portandosela via in alto, in alto e lontano, lontano. Dhoroty vedeva il paesino farsi piccolo, piccolo sotto di lei e poi sempre più lontano e si rese conto che stava volando. Non era sicura di avere paura, anzi, forse tutto sommato si sentiva molto eccitata. Chissà dove sarebbero finiti. Ma mentre fantasticava con in braccio il suo cagnolino, la stanchezza prese il sopravvento e si addormentò…. Non so quanto tempo poteva essere passato, ma un forte botto la svegliò di soprassalto, la casa era atterrata sulla testa di una Strega cattiva, schiacciandola ed uccidendola. Solo i piedi erano rimasti intatti. Dhoroty uscì dalla casa timorosa, ma venne subito accolta da persone accoglienti e gioiose, perché lei li aveva liberati da quella Strega cattiva. La bambina però era un po’ disorientata e chiedeva come avrebbe mai potuto tornare a casa, non che volesse farlo subito, ma prima o poi… Lì in quel paese era veramente diverso, tutto era colorato e pieno di bambini e prati verdi e non se ne sarebbe mai voluta andare, ma pensava anche che gli zii sarebbero stati molto in pensiero per lei e che ad un certo punto avrebbe almeno dovuto avvisarli. Ma come fare? In quel posto così lontano nessuno avrebbe saputo indicarle la strada e lei, ora che ci pensava non sapeva neanche come si chiamava il paesino grigio degli zii. Ma una Fata le disse: “indossa gli stivali magici della vecchia Strega e vai al castello del Mago di Oz, lui saprà come fare per farti tornare a casa, solo lui può saperlo”. _ “ma come faccio ad arrivarci? Io non conosco la strada!”. _ “basta che segui questo sentiero con le pietre verdi e arriverai dritta al castello”. _ “grazie, grazie”. Dhoroty s’incamminò con il suo piccolo amico, con le nuove scarpe, con un cestino pieno di cose da mangiare e una coperta per la notte. Il viaggio sarebbe stato lungo e pieno di avventure, ma Dhoroty era proprio curiosa, e respirare questa nuova aria fresca, essere circondata da tutti quei nuovi colori e quei magnifici paesaggi, la riempiva di gioia ed eccitazione, e questo le faceva anche dimenticare i poveri zii preoccupati; e poi in fondo il Mago avrebbe saputo indicarle la strada del ritorno e quindi non doveva temere nulla, almeno così pensava… ancora non poteva immaginare quante avventure avrebbe dovuto passare prima di arrivare al castello e che a lei e al suo adorato Toto si sarebbero uniti tre singolari personaggi che avevano qualcosa d’importante da chiedere al Mago, proprio come lei! Uno, era un leone in cerca del suo coraggio (Marte), un altro, era un uomo di latta in cerca del suo cuore (Venere), e il terzo, era uno spaventapasseri di paglia in cerca di un cervello per ragionare (Mercurio)… il viaggio dell’eroina stava per cominciare, con tutto il suo piccolo esercito…

Paola Mazzarino, Consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva

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