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LE DEE LUNARI parte nona – INCONTRO CON ESTIA: LA SACERDOTESSA

LE DEE LUNARI parte nona – INCONTRO CON ESTIA:

Abbiamo già parlato del mito di Estia nella quinta puntata, tuttavia voglio ancora raccontare una sfaccettatura di un immaginario incontro con lei… come ricordiamo era una Dea che aveva trovato la sua centratura nella spiritualità, nella sacralità delle azioni che compiva nelle sue mura domestiche, nella solitudine. Il suo simbolo difatti è il focolare, attorno al quale lei svolge tutte le azioni della giornata. Esso rappresenta il suo fuoco interiore che la scalda, quel centro dal quale emana energia per sé e per chi accoglie e, come una Sacerdotessa, lo custodisce come un fuoco sacro, capace di contenere e nutrire.

LA SACERDOTESSA:

Mentre i miei pensieri si sperdevano sulla spiaggia e si rincorrevano qua e là fra le onde, il sole asciugava la mia tristezza, la brezza mi restituiva il respiro. Ero lì, naufraga di me stessa, avevo abbandonato tutto, o meglio, era il tutto ad avere abbandonato me, ed io ero fuggita da quel punto dove mi ero sentita abbandonata. Era troppo doloroso restare lì ad aspettare. Ed ora il sole asciugava la mia tristezza e la brezza mi restituiva il respiro. Seduta sulla riva con lo sguardo dentro le onde e fluttui di schiuma mi lambivano i piedi. Il tramonto scaldava timidamente i miei ricordi, ma già un fremito correva per la mia schiena, come la sensazione di una notte incombente.

Lei arrivò alle mie spalle, con passo felpato e serene movenze. I suoi scalzi piedi aderivano ai ciottoli come in una danza armoniosa. Mi avvolse in uno scialle poggiato delicatamente… la notte incombeva e un fremito correva per la mia schiena… Mi carezzò con lo sguardo, la pelle arsa, e sfiorò i miei passi che la seguirono lungo un sentiero di fiori di rosmarino, fino alla sua bianca capanna.

Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un sonno che sapeva di biancheria profumata e mazzetti di lavanda. La musica delle onde in lontananza, come una conchiglia accostata all’orecchio. Con gli occhi chiusi di una bambina sorridente, sognai di aver incontrato una Sacerdotessa… Dalla finestra il vento scompigliava le tende e a tratti s’intravedeva il primo chiarore del mattino. Il profumo del pane appena sfornato dissolse il mio torpore, e una tisana stretta fra le mani, nel porticato sui campi di grano…

Paola Mazzarino, consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva.

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