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L’AMORE (PARTE PRIMA)

QUALCHE ACCENNO SU… L’AMORE (PARTE PRIMA).

Ciò che accomuna le tante declinazioni dell’amore è la libertà.

Che sia fraterno, amicale, genitoriale, filiale o di coppia è tale solo se è incondizionato. Altrimenti è altro.

L’innamoramento possiede e trattiene, non ha occhi che per ciò che ritiene desiderabile, è prigioniero degli egoismi della passione.

L’amore è un dono che dischiude nuovi orizzonti, sa riconoscere e accettare i difetti e, avendo a cuore il bene dell’amato al pari del proprio, ìncita a percorrere strade inesplorate.

Poco importa se quelle strade condurranno l’amato lontano da noi. È del suo bene che il nostro bene si nutre. E, dunque, gli doniamo la libertà di scegliere il meglio per se stesso. Pretendendo altrettanto per noi. È un rischio che l’amore sa correre. Può infatti accadere che, come una pila esausta, anche il più grande degli amori esaurisca la sua forza propulsiva. Non è successo nulla. Non è colpa di nessuno. Semplicemente la carica vitale del rapporto è venuta meno. È ora di andare, di cercare ognuno stimoli diversi. È il rapporto che deve chiudersi, non il legame. È la forma dell’amore a dover mutare, non la sua sostanza, che è eterna. Di solito questo è il momento in cui veniamo assaliti dalla paura, irrazionale e ingiustificata, di perdere l’altro.

Ed è da questo che ci dovremmo guardare, non dal cambiamento in atto, perché la paura conduce esattamente dove non vorremmo essere portati e, per di più, nel peggiore dei modi. L’amato deve semplicemente andare, come noi d’altronde. Come un figlio che reclama la propria indipendenza per poter compiere il proprio destino, l’amore invoca e concede l’autodeterminazione. Se è veramente amore saprà trovare la strada di casa e, come un figlio, tornerà da noi. In caso contrario non avremo perso niente, era solo una mistificazione.

L’attaccamento è un impostore, prende le sembianze dell’amore ma è nulla. E nulla perdiamo nel lasciarlo andare. Nell’amore, al contrario, la lontananza cementifica il legame. Al momento di ritrovarsi non si sarà più gli stessi e non sarà lo stesso nemmeno il rapporto ma sarà ugualmente amore, probabilmente il più autentico e completo. Grato della libertà donata e ricevuta e affrancato da ogni tipo di possessività e di attaccamento questo rapporto, al quale nessuno ha attribuito un nome, può finalmente identificarsi pienamente con l’amore e condividerne l’immortalità.

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