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IL MONDO DEI COLORI Un viaggio tra il Visibile e l’Invisibile – cap.11 – I colori acromatici: il GRIGIO – di Daniela Deneb Felici

Il colore Grigio è ottenuto dall’unione del bianco e del nero. A seconda delle diverse concentrazioni dei due colori si ottengono diverse gradazioni di grigio.
E’ comunque un colore neutro. E’ il colore delle pietre, della nebbia, della cenere, dei capelli delle persone di una certa età. E’ il colore della monotonia e della tristezza. E’ anche il colore della Quaresima nel cristianesimo, rappresentativo del lutto e della penitenza, come nell’uso biblico di vestirsi di sacco e cospargersi il capo di cenere per espiare un peccato. Ma, in quanto mescolanza di nero e bianco, il grigio suggerisce l’equilibrio degli opposti.
Mentre i colori sono associati alle emozioni, il grigio che è un non-colore, non appartenendo a quelli dello spettro, suggerisce l’assenza di emozione che per la psicologia è un sintomo di depressione. Nello stesso tempo è anche una protezione, un modo per non esporre o non far trapelare le proprie emozioni in momenti di particolare fragilità, in cui la priorità è non sconvolgere gli equilibri.

Colore Grigio, la neutralità
Il colore grigio ci parla di un momento sospeso, di indecisione, di attesa.
E’ associato all’attimo sospeso, al momento in cui le nebbie ci costringono a fermarci per capire qual è la strada migliore da prendere. Ma è proprio in quel momento, quando ci sentiamo più smarriti, che abbiamo la possibilità di ritrovarci.
Come ogni colore, anche il grigio, racchiude più significati e come ogni cosa possiede anch’esso un lato di luce e un lato di ombra. Viene associato al tempo della senilità e al sentimento di tristezza, ma il tempo che passa non ha sempre una connotazione negativa così come siamo soliti pensare.
Il colore grigio ci aiuta a comprenderlo: possiamo vedere in lui qualcosa di triste e statico o godere della sua neutralità come momento di pace e calma interiore.
Possiamo trovare aspetti positivi o negativi in ogni situazione della vita, a prescindere da quello che gli schemi mentali vogliono suggerirci.
Nel Medioevo, ad esempio, il grigio era considerato l’opposto del nero e quindi considerato un colore che porta beneficio ed esprime positività e speranza verso un futuro migliore. Non bisogna dimenticare inoltre che il grigio indica uno stretto rapporto con la pietra che è stata venerata come oggetto sacro per millenni dai Celti, dai Nativi d’America e dai Giapponesi: in quasi tutte le tradizioni le pietre sono state usate per circoscrivere uno spazio sacro o per costruire luoghi di culto, come i massi giganteschi eretti a scopo protettivo e rituale nelle varie civiltà, e il fatto che la pietra è stato il primo materiale sul quale l’uomo ha scritto incidendo caratteri.

Nel nostro immaginario comune, il nero e il bianco rappresentano rispettivamente il cattivo e il buono e il grigio, che è la via di mezzo tra i due, ci riporta al concetto di equilibrio, né troppo da una parte, né troppo dall’altra. Allo stesso tempo, non è umano rimanere sempre in una zona di grigio, proprio perché attraverso gli alti e i bassi l’uomo impara ed evolve.
Il significato del grigio muta a seconda di come lo guardiamo, proprio perché si presta ad essere un punto di sosta, di osservazione, di considerazione e valutazione del mondo circostante. Simboleggia la calma e ci dona un momento per prendere respiro. Non possiamo agire in maniera avventata ed è per questo che il momento di grigio ci è propizio e utile: è simbolo di distacco che denota un atteggiamento di auto protezione, conferisce neutralità o comunque un atteggiamento di prudente attesa di fronte alle scelte. Fra tutti i colori, è quello che ci insegna a gestire le emozioni, a calmarle, ad osservarle e a scegliere come esprimerle, perché ci dona quel momento sospeso, di attesa che è necessario per spegnere i condizionamenti e aprire il cuore.
Se da una parte accresce saggezza e prudenza dall’altra rende distaccati e introversi.
Se da una parte ci offre la possibilità di sostare e riflettere, dall’altra ci chiede di agire e smuovere gli equilibri che si sono creati.
Nessuno può rimanere a lungo in una condizione di grigio. Chi non riesce a schierarsi non riesce a scegliere e rimane nella zona del grigio, la zona neutrale, quella che rappresenta una via di mezzo.
Ma solo attraverso l’azione possiamo ottenere ciò che è buono per noi.

Dal punto di vista della psicologia del colore, il grigio è il colore del compromesso: non è né nero né bianco, è la transizione tra due non colori. Più il grigio diventa nero, più diventa drammatico e misterioso, più si avvicina all’argento o al bianco, più diventa luminoso e vivace.
Essendo sia immobile che privo di emozioni, il grigio è solido e stabile, crea un senso di calma e compostezza, un senso di sollievo da un mondo caotico.
Ha un effetto stabilizzante su altri colori con cui viene a contatto, attenuando i colori più forti e luminosi e illuminando i colori più tenui.

La personalità secondo il colore Grigio
Nelle accezioni positive chi ama il grigio è una persona serena, saggia e prudente, sceglie un’esistenza sicura ed equilibrata, non ama il rischio, tende a conformarsi per mantenere il suo equilibrio interiore la pace. Di solito sviluppa un buon senso critico, è in grado di formulare giudizi equi ed equilibrati proprio a causa del distacco emotivo che la connota. Nella vita lavorativa chi ama il grigio non collabora con il gruppo, tende all’individualismo, mostra fedeltà e applicazione nel lavoro. Inoltre, chi apprezza questo colore ha un carattere che poco si adatta alle circostanze. Questa scarsa adattabilità (nota certamente positiva) sottopone la persona al rischio di essere messa in disparte. Di conseguenza, potrebbe accrescere quella sensazione di inadeguatezza che la porta a comportarsi in modo disinteressato verso tutto ciò che fa.

D’altro canto la persona che ama il grigio per la tendenza a cercare di proteggersi dal caotico mondo esterno, rischia di isolarsi dagli altri a causa di una sensazione di disagio e di non appartenenza. Tende a controllare il fluire dell’energia, non mostra eccitazione o entusiasmo per gli eventi o le persone, tende al pessimismo, è priva di fiducia.
Chi predilige questo colore non è sereno e cerca, in ogni situazione che gli si presenta, di prendere tempo. E’ una persona distaccata ed introversa. Prende sempre tempo nelle proprie decisioni. Ad ogni modo, cerca di distaccarsi da contesti che gli possano procurare ansie e tensioni emotive. Si sente inadeguata e questo la porta ad essere disinteressata anche a quello che fa.

Troppo colore grigio può creare tristezza e depressione e una tendenza alla solitudine e all’isolamento, ad un atteggiamento annoiato, passivo, poco vitale e senza fluttuazioni naturali, caratteristiche che possiamo sintetizzare con il termine monotonia, uno stato che può lasciare spazio a ansia, tensione, paura e angoscia. In questi casi sarebbe bene non utilizzare il grigio da solo, ma accoppiato con uno o due altri colori che emanano più energia e solarità.

Chi non ama il grigio è una persona che necessita di essere al centro dell’attenzione solitamente impegnata in diverse attività. Attività che svolge sia per ricavarne un vantaggio personale che per paura di essere estromessa. Tende a vivere un perenne stato di tensione e ha paura di tutto ciò che è ignoto o non è tangibile.

Daniela Deneb Felici Operatrice Ethicare

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