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IL MONDO DEI COLORI Un viaggio tra il Visibile e l’Invisibile – cap.10 – I colori acromatici: il Nero

Nero deriva dal latino nigrum, che significava “nero”, “scuro”, “cupo”, e in senso figurato voleva anche dire “tetro” ma in alcune accezioni anche “sfortunato” o “cattivo”.
Il nero è il colore opposto al bianco anche a livello simbolico, esso rappresenta infatti il vuoto, ma anche il male contrapposto al bene. Associato al primo stadio alchemico della trasmutazione della materia viene definito “nigredo”, alludendo non solo al colore nero della materia, ma anche al “tenebroso”. Il colore Nero è la negazione del colore per antonomasia e rappresenta il confine che segna la conclusione della fase vitale; è anche il simbolo di ciò che non si può conoscere, di ciò che è segreto, misterioso, ignoto e conferisce a chi lo preferisce un forte senso del sacrificio e tenacia.
Il Nero, così come il Bianco, è considerato un non-colore o un colore neutrale, ma al suo interno racchiude innumerevoli significati. Si ottiene assorbendo tutti i colori dello spettro, per cui le possibilità sono infinite. E’ il colore più scuro e profondo di tutta la scala cromatica. Può essere considerato come la totale assenza di colore oppure l’insieme stesso di tutti i colori. E’ simbolo di negazione, opposizione, desiderio di potere, ma anche di tutto ciò che rimane nascosto e trama nell’ombra. È associato all’eleganza, al potere, alla magia e alla notte. A causa della sua capacità di assorbire lo spettro, il nero è stato a lungo associato a qualcosa di misterioso, in varie culture personifica la morte, la depressione, la paura, al contrario del bianco che è invece un simbolo di chiarezza, purezza, gioia, motivazione ad agire.

Il Nero viene spesso considerato nella nostra cultura occidentale il “colore negativo” per eccellenza. Uno dei suoi significati è quello della negazione della realtà, del rifiuto di lottare per la vita. La simbologia del colore nero rimanda all’aggressività, alla persona che non pensa che la vita gli riservi delle occasioni e, pertanto, agisce in modo nascosto. Si ottiene assorbendo tutti i colori dello spettro, per cui le possibilità sono infinite. E’ il colore più scuro e profondo di tutta la scala cromatica. Può essere considerato come la totale assenza di colore oppure l’insieme stesso di tutti i colori. Il nero è spesso usato per favorire il contrasto e il distacco dalle altre tonalità.
Le connotazioni positive potrebbero essere eleganza, mistero, profondità, autorevolezza, quelle negative, opposizione, contrasto, potere, estrema riservatezze, controllo, persino qualcosa di oscuro e tenebroso. Infatti è un colore legato alle ombre, a territori sconosciuti, inesplorati, al mistero, al misticismo, e anche alla parte nascosta di noi, al nostro inconscio.
Se è vero che il nero è l’assenza di luce, pertanto assimilabile al vuoto e il mistero, dall’altra parte bisogna ricordare che nell’oscurità è possibile trovare l’origine di tutto, le tenebre primordiali, il caos non più inteso come male ma come una sostanza che può essere plasmata con lo scopo di dar vita a tutto ciò che vogliamo. Il riferimento è alla non materia, al caos originario da cui può scaturire l’atto creativo che apre le infinite possibilità inesplorate della nostra vita. Coloro che non amano il nero è perché intravedono in questo colore pessimismo, chiusura, distacco, tenebre, segretezza, controllo e tristezza. Come se il nero avesse il potere di uniformare tutto e far sparire tutto nella sua ombra.
Nella personalità di chi sceglie questo colore spicca molto anticonformismo, voglia di provocazione e desiderio di sedurre attraverso il corpo. Gli amanti di tale colore sono persone decise, riflessive, credibili, razionali, serie, ma che al tempo stesso hanno bisogno di rassicurazione e protezione. Sono persone che amano sedurre e hanno un qualche aspetto legato al mistero. In altri casi la preferenza verso il colore nero viene vista invece come la tendenza a non voler aderire alle regole comuni e a muoversi in cerca della propria strada, non quella che altri hanno tracciato per noi. Chi ama questo colore ha sempre una grande voglia di stupire gli altri ed il suo è uno spirito da eterno adolescente.
Insomma il nero è in grado di avvolgere, nascondere, preservare dalla realtà esterna tutte le nostre insicurezze e fragilità, dovute a diversi fattori psicologici. La nostra shilouette appare meno marcata e più uniformata.
Su una scala più pratica, il nero è il colore che nasconde. Può essere usato per nascondere i sentimenti, per separarsi dal mondo. Offre conforto perché scherma dalla realtà esterna, copre fragilità e insicurezze, tutelando la nostra comfort zone. 

Per gli antichi egizi il colore nero era considerato sacro alle divinità e i Maestri erano soliti utilizzarlo come simbolo dell’Unità, dell’Essenza pura e dell’uguaglianza. Era visto come la realizzazione totale, il simbolo della più alta autorità. Simbolo di conoscenza e interazione con l’Universo.
Da sempre rappresenta un colore sacro per i popoli pagani perché dall’assenza di luce, dal vuoto assoluto si genera il Tutto. Le tenebre primordiali che rappresentavano il Caos (ovvero l’assenza di ogni cosa) sono state plasmate per ottenere ciò che si desiderava e arrivare così all’emergere della luce.
Nella maggior parte dei paesi occidentali il nero è il colore del lutto.
In Medio Oriente In il nero può rappresentare sia la rinascita che il lutto. In Africa simboleggia l’età, la maturità e la mascolinità.
Per la cultura Hausa della Nigeria, del Sudan, del Camerun, del Ghana, della Costa d’Ivorie e Ciad, il nero denota qualità negative e socialmente indesiderabili e cose che danneggiano.
L’usanza di indossare abiti neri per il lutto risale almeno all’impero romano, quando la Toga di lana scura veniva indossata durante i periodi di lutto.
Nella cultura azteca, il nero rappresentava la guerra perché il vetro nero dell’ossidiana era usato come le spade da battaglia. Era anche il simbolo della religione, i sacerdoti non portavano altro colore se non il nero.

In occidente il colore nero è associato alla morte e al mistero, non più visto come un regno affascinante e da esplorare, ma come un luogo spaventoso e pieno di insidie. In occidente prevale questa visione di tutto ciò che è scuro. Sono tantissime le persone che hanno paura del buio ad esempio. Ritengono che, solo nell’oscurità, possono accadere cose terribili e al di fuori dell’ordinario. Anche se inconsapevolmente, la paura dell’oscurità e di ciò che può accadere nel regno dell’ignoto, è ben radicata nei nostri geni.
Tra i giovani, il nero è spesso visto come un colore di ribellione. In Occidente fin dai tempi antichi il bravo ragazzo indossava il bianco, mentre il cattivo indossava il nero.
Nell’immaginario comune, a proposito di connotazioni negative, pensiamo ad esempio al discorso delle superstizioni, specie quelle legate ad animali e persone. Pensiamo ai poveri gatti neri considerati causa di sfortuna o ai corvi, definiti uccelli del malaugurio. Ma il nero occupa una connotazione negativa anche in altri ambiti, come ad esempio quello professionale, infatti si parla di lavoro nero, quando le cose non sono alla luce del sole. Una lista nera, la classica black list, è qualcosa di brutto, ma anche una giornata nera, quando va tutto storto, per poi passare alla cronaca nera, eventi tragici e notizie funeste.
In cromoterapia il Nero ha un significato molto positivo. Incanala le energie primordiali, le quali rendono possibile l’esistenza della materia. Il nero in questo caso assume unicamente il significato di caos/energia allo stato puro che può essere modellato, fondersi e irradiare. E’ il collegamento con la Madre Divina e con la terra. Qualcosa che non deve essere temuto, ma piuttosto esplorato. Nel vuoto, nell’assenza di ogni cosa, c’è insita la potenzialità della creazione stessa, della creazione di ogni desiderio, forma, sostanza. Attraversare il colore nero significa perdere tutto e aprirsi alla possibilità che il nuovo possa arrivare.
Questa indagine conferma quanto siamo noi ad interpretare e a dare un significato a ciò che incontriamo, sperimentiamo o osserviamo, potendo scegliere di coglierne l’accezione positiva e costruttiva quanto quella distruttiva. Possiamo dunque affermare che il Nero ha connotazioni sia positive che negative. Dietro ogni fine, dietro ogni chiusura, c’è una nuova rinascita: sta a noi aprire gli occhi del cuore e saperla cogliere.

Daniela Deneb Felici Operatrice Ethicare

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