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IL MONDO DEI COLORI Un viaggio tra il Visibile e l’Invisibile – cap.1 – di Daniela Deneb Felici

Tutte le antiche Cosmogonie vedono nei colori dello spettro solare l’immagine dell’intera creazione intesa come i “sette piani” o “emanazioni” del grande Sole centrale.
Il colore, sul piano fisico, è il risultato della polarizzazione della luce attraverso un prisma, come aveva scoperto il grande Isaac Newton.
Nello spettro luminoso appaiono 7 sfumature essenziali, esattamente quelle che vediamo nell’Arcobaleno: dall’Uno – Luce Bianca/Unità indifferenziata -, attraverso il Tre – Prisma/Ternario -, abbiamo accesso al Sette – Spettro solare/percezione differenziata/Settenario. Ma su questo torneremo in seguito.
L’occhio umano è quindi in grado di percepire le sfumature fondamentali del rosso, dell’arancio, del giallo, del verde, del blu, del violetto e del bianco; ma esistono un’infinità di possibili sfumature a seconda delle mescolanze possibili fa varie vibrazioni luminose, ognuna delle quali è collegata a particolari significati simbolici e riguarda differenti aspetti e piani dell’esistenza.
Questi significati e associazioni hanno fatto sì che nelle società antiche il colore fosse eletto a rappresentare il “segno” distintivo di un individuo o di una collettività – livrea, stendardo, bandiera – i cui colori indicano una distinzione, un’appartenenza, una fedeltà.
La disciplina tradizionale dell’Araldica ad esempio, ha conservato le sette sfumature (tinte o smalti) che corrispondevano ai sette pianeti della Tradizione Astrologica e dell’Alchimia:
ORO – Giallo – Sole
ARGENTO – Bianco Luna
PORPORA – Rosso e Azzurro o Blu Mercurio
VERDE – Giallo e AzzurrooBlu Venere
ROSSO – Marte
AZZURRO/BLU – Giove
NERO/VIOLA – Saturno
L’accostamento ai pianeti ci riporta ovviamente all’Astrologia e ci induce a supporre corrispondenze analogiche dei colori – per alcuni delle vere e proprie influenze energetiche – con la vita e con gli esseri umani e ci apre al collegamento con “l’invisibile”. Sappiamo infatti che oltre ai colori visibili ci sono anche quelli “invisibili”, che sfuggono alla normale visione umana. Un esempio ce lo danno gli animali, che hanno un campo di visione delle vibrazioni luminose differente da quello dell’uomo. Ma sappiamo anche che alcune sfumature invisibili possono essere accessibili allo sguardo interiore, a quello sguardo capace di cogliere frequenze vibratorie diverse che nelle conoscenze spirituali viene definito “occhio astrale” o “terzo occhio”.
Tornando all’analisi spettrografia della luce bianca, non abbiamo ancora parlato del colore “indaco”, privilegiando il bianco nella rosa dei 7 colori fondamentali in quanto rappresenta la dimostrazione che che la pura luce emanata dall’increato (bianco) si ritrova, pur se non visibile, nella manifestazione. Ma nella manifestazione visibile la luce si presenta anche come indaco, che è infatti percepito dalla vista umana tra i 7 colori dell’arcobaleno.
Sarà infatti proprio l’arcobaleno, nelle tradizioni esoteriche e spirituali di luoghi e culture diverse, che si porrà a simbolo del rapporto del mondo visibile con i mondi invisibili, del mondo umano con quello divino. Dopo il Diluvio, come segno della nuova alleanza fra Dio e l’uomo, appare un arcobaleno: – Metto il mio arco nella nube ed esso diventerà un segno di alleanza fra me e la terra – (Genesi, IX, 12).

Daniela Deneb Felici Operatrice Ethicare

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