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I 4 Elementi -I Principi originari della Vita – IV L’ARIA – di Daniela Felici

L’Aria contiene e permea la vita, è il più sottile nutrimento materiale, essenziale alla vita, attraverso la funzione respiratoria. Spirito, spirale, respirazione (è la stessa radice – dal greco spyr – incontrata in precedenza parlando di un aspetto del Fuoco): parole che evocano la fonte, e la continuità della vita; è il soffio (pneuma) divino che anima il fango e dà vita al primo uomo.
L’intervento dello spirito passa attraverso l’aria, simbolo dell’intelletto, supporto di ogni messaggio divino.
L’Aria è simbolo di fluidità, circolarità, comunicazione, ma anche di relazione, dello scambio tra il dentro e il fuori, il visibile e l’invisibile, la terra e il cielo. Gli uccelli, le creature dell’aria che abitano gli spazi intermedi, mettono in comunicazione la terra e il cielo: il loro canto e il loro volo sono portatori di messaggi che hanno valore di Oracolo. Annunciano la pioggia, la tempesta, gli uragani, il cambio delle stagioni e delle fasi lunari: ci informano sugli umori degli dei, sulla loro benevolenza o indignazione.
Le tribù dei nativi del Nord America consideravano gli uccelli spiriti alati. Fra gli altri, il Grande Uccello del Tuono, dispensatore di piogge benefiche, poteva scatenare tempeste furiose e uragani, se adirato.
Nell’antica Grecia è Mercurio il messaggero degli dei: ha il compito di portare i messaggi che gli dei scambiano fra loro, di comunicare con gli esseri umani, ma soprattutto è l’unico che ha libero accesso a tutti i regni – la terra il cielo il mare gli inferi – per assicurarsi che rimangano in comunicazione fra loro.
Nel mito troviamo molte creature alate e diversi tentativi compiuti dall’uomo per conquistare ciò a cui da sempre ha aspirato: il volo.
Alcuni eroi del mondo greco hanno tentato l’impresa: Bellerofonte compiva le sue imprese cavalcando il favoloso cavallo alato Pegaso, donatogli da Atena, ma fu in seguito punito e fatto precipitare perché colto dall’eccessiva ambizione di voler raggiungere la casa degli dei.
Anche Icaro, che fuggi dal Labirinto di Creta grazie alle ali fornitegli da suo padre Dedalo, colto dall’ebbrezza del volo, dimenticò la raccomandazione paterna, si avvicinò troppo al sole provocando il fallimento dell’impresa e precipitando in mare.
Nel mito germanico Odino, re degli dei, cavalcava un cavallo alato e aveva al suo servizio due corvi, Pensiero e Memoria, che avevano il compito di portare i suoi messaggi o di riferirgli quanto accadeva nel mondo degli umani. Aveva inoltre un esercito di donne-guerriero, munite di cavalcature alate, dedite alla difesa personale del re dai suoi nemici.
Le grandi religioni ancora oggi riconoscono agli Angeli (dal greco anghelos, messaggero) il ruolo di portatori del messaggio divino.
Altro simbolo legato all’Aria è l’Arcobaleno, il ponte che congiunge le dimensioni terrestri con quelle celesti, il mondo della materia con i mondi dell’invisibile, il mondo umano con quello divino. Dopo il diluvio, come segno della nuova alleanza tra Dio e l’Uomo, appare un’arcobaleno. Lo ritroviamo anche nella mitologia celtica che gli attribuisce una certa importanza e ne riconosce il messaggio benefico invitando chiunque voglia cimentarsi nell’impresa, a scoprire il luogo ove tocca la terra: lì si trova la pentola magica piena di tesori o il calice d’oro che esaudisce ogni desiderio votivo.
L’Aria è dunque l’elemento dell’immaterialità e della trasparenza, delle idee e del pensiero, del soffio vitale, del canto e del suono, della memoria e della comunicazione ma soprattutto della relazione, in quanto consente circolarità e mette in contatto ciascuno con il tutto e viceversa.

Daniela Deneb Felici – Collaboratrice di Ethicare per consulenze di Astrologia

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