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DROGHE LEGGERE

QUALCHE ACCENNO SU… LE DROGHE “LEGGERE”

“Farsi le canne non vuol dire essere tossicodipendenti. Oggi come oggi quelli della mia età (13 anni) se le fanno tutti, Ma mica siamo drogati” (intervista su la Repubblica, 23 gennaio 2019).

Cannabis, Marijuana e Hashish sono sinonimi ma indicano in realtà cose diverse.

Per Cannabis o Canapa si intende la pianta in generale (che comprende diverse varietà e sottospecie) senza distinzione tra le piante con alto contenuto di sostanza psicoattiva (THC e CBD) e quelle usate per la produzione di tessuti, corde, carta o plastica.

La Marijuana, usata anche a scopo medico, è prodotta con i fiori della Cannabis che contengono un’alta concentrazione di principi attivi ed, essiccati, possono essere fumati. Solitamente è quella che viene chiama “erba”.

L’Hashish (il cosiddetto “fumo”) è invece prodotto con le resine e i pollini della pianta e può raggiungere alte concentrazione di THC e CBD.

Non solo in commercio si trovano diversi incroci fra specie di canapa, ognuno con caratteristiche particolari, ma al “fumo” vengono molto spesso aggiunte sostanze chimiche non naturali che rendono queste droghe, dette leggere, più pericolose di quello che sarebbero.

Come per qualsiasi sostanza, gli effetti fisiologici e psicologici provocati dipendono dall’interazione di diverse variabili.

La sostanza (che può essere più o meno forte e più o meno “tagliata”), le caratteristiche e lo stato fisico di chi la assume e le sue condizioni psicologiche.

A breve termine gli effetti più comuni delle “canne” sono la tachicardia, la vasodilatazione, l’aumento della salivazione, della sensazione di fame, l’irritazione delle congiuntive, la riduzione dei tempi di reazione, dell’equilibrio e del coordinamento psicomotorio (tutti i fattori che causano un aumento della probabilità di incidenti automobilistici e non), una diversa percezione del tempo, un aumento degli stimoli sensoriali e delle percezioni, una momentanea euforia, loquacità, rilassamento e disinibizione.

Nel lungo periodo invece si possono verificare alterazioni del sonno, congiuntiviti, bronchiti, alterazioni immunologiche instabilità dell’umore, apatia, demotivazione e deficit della memoria e dell’attenzione.

Anche se alcune sostanze (compreso l’abuso di alcol) sono sicuramente più pericolose, tutte quelle psicotrope presentano un rischio di danno cerebrale.

Le cosiddette droghe “leggere” (come anche le sigarette d’altra parte) non solo provocano facilmente una dipendenza psicologica ma vengono tagliate in modo tale da indurre anche una dipendenza fisica.

In ogni caso, oltre ad incidere negativamente sulla vita di relazione, finiscono con il favorire l’uso di sostanze pesanti e l’accesso al mondo dell’illegalità. Mentre le droghe sintetiche si acquistano sempre più facilmente su internet e sono difficilmente identificabili, tutti questi aspetti vengono sottovalutati sia dagli adulti che dai ragazzi.

Il risultato è una diffusione sempre più capillare delle sostanze psicoattive e un abbassamento dell’età dei consumatori che mette sempre più a rischio gli individui e la collettività.

È necessario che ci si renda conto della situazione, che i giovani prendano consapevolezza e che gli adulti intervengano ai primi segni di disagio dei ragazzi. C’è sempre una motivo per cui si prova e si comincia ma non c’è mai un ragione valida.

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