Cerca
Close this search box.

I 4 ELEMENTI – I Principi originari della Vita – XIII – ASTROLOGIA (5) – Elementi dominanti: I “turntype” – di Daniela Deneb Felici

Può accadere che, a causa delle pressioni educative familiari o sociali, un individuo che per temperamento naturale avrebbe dovuto sviluppare una particolare funzione, sia stato forzato a violare la propria inclinazione e a sviluppare, invece, un’altra funzione per sopravvivere psicologicamente. Se, per esempio, un individuo il cui Tema Natale mostra una predisposizione verso gli elementi di tipo femminile (predisposto quindi verso il ‘sentire, l’ascolto, l’accoglienza, il prendersi cura’) e nessuna verso elementi maschili ( orientati al pensiero, alla razionalità e all’azione assertiva) perde il contatto con la natura del suo sentire e trova difficile vivere le sue emozioni, si rifugerà nella funzione ‘pensiero’, nella quale più facilmente troverà strategie e soluzioni per la propria sopravvivenza. Questo individuo, secondo June Singer nel suo “THE BOUNDARIES OF THE SOUL” può essere definito un “turntype”.
Nella nostra società tendiamo a presumere che il mondo del pensiero e dell’azione appartenga agli uomini, e il mondo del sentire e dell’intuire alle donne. Questo può essere vero in generale, a livello archetipico, e soprattutto può essere stato vero per la nostra storia passata. Ma è necessario aprirci alla possibilità che questa divisione possa non applicarsi all’individuo che, in quanto essere umano, contiene sempre tutte la potenzialità nella propria natura. Sia uomini che donne possono avere sia la predisposizione per le funzioni relative al ‘pensiero’ che per quelle relative al ‘sentire’.
L’uomo con una preponderanza di Acqua nel tema natale, spesso impara molto presto nella vita che, se vive secondo la sua predisposizione naturale, può essere considerato debole, effeminato, codardo, irrazionale o omosessuale. Questo genere di uomini a volte impara ad essere molto diverso dal proprio innato temperamento, per comportarsi come “un uomo dovrebbe comportarsi”. Come pure l’uomo naturalmente dotato di intuizione, soggiogato dalla pressione dei valori sociali e già propenso al senso di inadeguatezza nei confronti del suo ‘essere capace’, arriverà a mettere in dubbio il valore della sua visione fidandosi esclusivamente di tutto ciò che è ‘dimostrabile’ con il ragionamento.
C’è dunque una importante scissione fra la vera identità e la maschera.
Ciò si applica anche alle donne con una preponderanza di elementi maschili, spesso descritte come dure, ambiziose, mascoline e nevrotiche se seguono le loro inclinazioni naturali nel mondo delle idee e dell’affermazione sociale. Questo tipo di donna tenderà a sentirsi inadeguata nei rapporti personali. L’intuizione, relegata ad un ruolo inferiore, spesso convincerà questo tipo di donna che è monotona, inadatta al ruolo di madre e di compagna e con scarso senso della famiglia.
Ad una osservazione attenta risulta che purtroppo il mondo è pieno di turntype, che arrivano spesso a danneggiare se stessi e gli altri senza rendersi conto che il vero sé è imprigionato e sofferente al di sotto di una impenetrabile corazza costruita a misura delle aspettative altrui.
Tornare, come dice Jung, ad “essere ciò che siete sempre stati” è il vero sentiero verso un’integrazione interiore e un rapporto dinamico e positivo con gli altri.
Il grande vantaggio che il Tema Natale può offrire, con i suoi modelli intrecciati interpretati secondo una visione psicologico-evolutiva, è un quadro più ricco ed esteso di ciò che siamo, dei condizionamenti che ci allontanano da noi stessi e anche di ciò che, appunto, siamo sempre stati e che potremmo potenzialmente essere.
Daniela Deneb Felici operatrice Ethicare

Condividi l'articolo