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Scoprire la saggezza del corpo: Il potere trasformativo del Focusing Come coltivare l’arte del Focusing per la guarigione emotiva e la crescita personale

di Cristiana Galbiati – counselor, formatrice e istruttrice di mindfulness

Quando ci troviamo di fronte a una scelta cruciale o a una sfida complessa, spesso il nostro corpo reagisce, inviandoci segnali sotto forma di brividi lungo la schiena o tensione nel petto. È come se volesse comunicarci qualcosa, ma raramente riusciamo a decifrare questo linguaggio interiore. E se ti dicessi che esiste un modo per ascoltare e comprendere appieno ciò che il tuo corpo cerca di dirti? Benvenuti nel mondo del Focusing.
Il Focusing è più di una pratica; è un viaggio verso la scoperta della saggezza intrinseca del nostro essere. Nato negli anni sessanta grazie alle illuminazioni del filosofo e psicologo Eugene Gendlin, questo processo naturale di esplorazione interiore offre una guida preziosa attraverso le sfide quotidiane, aprendo le porte verso una maggiore consapevolezza di noi stessi.
Una volta appresa questa abilità, il Focusing può essere praticato da soli, con un partner o in gruppo, supportando la nostra vita personale, professionale, creativa o spirituale. Può alleviare il dolore fisico ed emotivo, offrendo un’ancora di salvezza anche nei momenti più difficili.

Ma che cos’è esattamente il Focusing?
È un invito a fare silenzio dentro di noi, a creare uno spazio aperto e compassionevole per i nostri sentimenti interiori, affinché possano emergere e essere ascoltati. Accogliere queste sensazioni con curiosità e rimanervi in compagnia per un po’ di tempo può portare a una comprensione più profonda delle nostre emozioni, consentendoci di prendere decisioni più chiare e di trovare il nostro centro.
Il processo di Focusing, scoperto da Gendlin durante le sue ricerche sulla psicoterapia, si basa sulla capacità di percepire nel nostro corpo sentimenti ancora vaghi e indefiniti, e di collegare questa percezione a parole e immagini che possano descriverla. Questo ci permette di esplorare ciò che non è ancora completamente noto, aprendo la strada a cambiamenti inaspettati e a una maggiore consapevolezza di noi stessi.
Gendlin arrivò alla conclusione che coloro che traggono maggior beneficio dalla psicoterapia hanno la capacità di percepire, nel loro corpo, sentimenti vaghi e ancora non definiti e sono in grado di collegare questa percezione (chiamata felt sense “sensazione sentita”) a parole e immagini che possono descriverla. Questo significa essere in grado di scoprire ciò che non è ancora completamente noto, il che di per sé può consentire al movimento di avanzare. Gendlin ha notato che durante il processo c’è sempre spesso un’apertura o un rilassamento nel corpo, a volte accompagnato da un sospiro, chiamata ‘reazione sentita’.
Gendlin si rese conto che i clienti che erano in grado di relazionarsi alla loro esperienza in questo modo avevano già accesso a una particolare abilità. Quello che chiamò Focusing è stato sviluppato come un mezzo per insegnare questa abilità alle persone che non vi accedevano così facilmente. Formulò il processo di Focusing come una serie di sei passaggi:
1. liberare uno spazio
2. individuare una sensazione sentita
3. trovare un simbolo (un modo per descrivere il senso sentito)
4. far risuonare il simbolo con la sensazione sentita per vedere se combacia;
5. chiedersi: “Cosa rende questa questione/sentimento cos√¨…?”
6. aprirsi al cambiamento, se arriva.
Sperimentare una reazione sentita è utile, ma sperimentare un cambiamento non è l’obiettivo del Focusing. Il processo rimane aperto, e anche se un focuser inizia concentrandosi su un particolare problema, può finire in un luogo molto diverso.
Gendlin era consapevole del fatto che essenzialmente il Focusing è un’attività umana universale piuttosto che un insieme di tecniche.

Applicazioni del Focusing
Il Focusing non è solo un processo limitato al campo della relazione di aiuto, ma si estende in molte sfere della vita quotidiana, offrendo un valido supporto in diverse situazioni. Uno degli ambiti più significativi in cui il Focusing può trovare applicazione è quello del pensiero e della creazione del significato. Esplorare l’idea di ‘sensazione sentita’ consente di riconoscere come ogni pensiero, anche il più astratto, sia accompagnato da una sorta di percezione non verbale. Questo processo di percezione interna, di dare forma alle sensazioni e simboleggiarle in modo che risuonino con la nostra esperienza, può essere impiegato in una vasta gamma di contesti, dall’analisi finanziaria alla promozione della sostenibilità ambientale, fino persino alla preparazione di un pasto. Questo approccio alla comprensione interna non è confinato da barriere culturali; al contrario, si rivela universalmente applicabile e adattabile a diversi contesti e ambienti. Un esempio tangibile di questa versatilità è l’intervento degli insegnanti americani di Focusing in Afghanistan, dove hanno fornito sostegno alle persone per elaborare e affrontare le loro esperienze legate alla guerra.

Chiunque può imparare il Focusing?
L’apprendimento del Focusing è un percorso aperto a tutti, in linea di principio. Sebbene possa inizialmente apparire complesso e richiedere tempo, i benefici diventano evidenti col tempo. Come per molte altre pratiche, l’approccio migliore è quello di mantenere una mente curiosa, aperta e interessata. Tuttavia, è importante non avvicinarsi al Focusing esclusivamente con l’intento di liberarsi da un’emozione fastidiosa o da un sintomo scomodo. Al contrario, è necessario essere disponibili ad accogliere l’ignoto e a esplorare le possibilità che si aprono, proprio come avviene con la terapia e la meditazione, dove spesso si manifestano cambiamenti inattesi.
È importante notare che le persone differiscono ampiamente nella loro capacità di percepire le sensazioni nel corpo. Mentre alcune persone possono fare Focusing in modo naturale, altre possono trovare la pratica particolarmente impegnativa. Tuttavia, con pazienza e pratica, molti possono sviluppare questa abilità e godere dei suoi benefici.

Alcune idee sbagliate sul Focusing
Esistono alcune concezioni errate sul Focusing che è importante chiarire. Il nome stesso di questa pratica potrebbe trarre in inganno, facendo pensare che si tratti semplicemente di concentrarsi su un obiettivo specifico. Tuttavia, l’idea di Gendlin va oltre questa interpretazione superficiale. Egli utilizzava il termine “Focusing” per descrivere il processo attraverso il quale qualcosa di inizialmente nebuloso e sfocato diventa gradualmente più nitido, come l’immagine che si mette a fuoco attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Durante questo processo, il focuser può restare concentrato sullo stesso aspetto o passare ad altro, a seconda delle necessità del momento. Non vi è alcuna regola che imponga di rimanere focalizzati su un’unica cosa per l’intera sessione di Focusing; piuttosto, il focuser impara a individuare quando è opportuno approfondire una particolare sensazione sentita e quando è il momento di procedere.
Un’altra idea errata è che il Focusing implichi necessariamente l’espressione diretta dei sentimenti. In passato, soprattutto nei modelli umanistici, si riteneva spesso che il cliente dovesse immergersi completamente nei suoi sentimenti per esprimerli appieno. Tuttavia, il Focusing si concentra più sull’atto di percepire che sull’atto di far emergere i sentimenti. Piuttosto che presupporre la capacità di identificare immediatamente un’emozione specifica, come ad esempio la rabbia, il Focusing aiuta a mettere a fuoco la qualità generale di tale emozione. Questo processo comporta un’esplorazione attraverso uno spazio più ampio e accogliente della presenza interiore. Come giustamente osservato da Gendlin, “Se vuoi sentire l’odore della zuppa, non ci infili dentro la testa”. Pertanto, durante una sessione di Focusing focalizzarsi su un’emozione come la rabbia potrebbe portare a individuare una serie di sfumature, come irritazione, frustrazione e fastidio, insieme ad altre sensazioni ed emozioni, alcune delle quali potrebbero essere totalmente diverse dalla rabbia.

Nel momento in cui ci immergiamo nel presente e ci concentriamo sul nostro spazio interiore, scopriamo un mondo ricco di sfumature e possibilità. Diventiamo consapevoli di sfaccettature di noi stessi che prima ignoravamo o sopprimevamo. Questo è il potere trasformativo del Focusing: ci permette di abbracciare pienamente chi siamo, senza giudizio né riserve.
In un’era in cui l’intelletto regna sovrano, il Focusing ci invita a ritornare alle fondamenta della nostra umanità, a sintonizzarci con le nostre sensazioni anziché affannarci nel pensiero, a vivere anziché solo analizzare. È un richiamo alla nostra essenza più autentica, una promessa di rinascita e di crescita personale.
Siete pronti a intraprendere questo viaggio verso una maggiore consapevolezza di voi stessi? Il Focusing è pronto ad accompagnarvi, offrendo un metodo pratico e efficace per esplorare il vostro mondo interiore e affrontare le sfide della vita con chiarezza e sicurezza.

Foto: Nadine Shaabana su Unsplash
Fonti:
– Gendlin ET. Focusing. Rider. Ebury Press. London. 2003.
– Cornell AW. The Power of Focusing. New Harbinger Publications. Oakland. CA. 1996.
– Cornell AW and McGavin B. The Focusing Student’s and Companion’s Manual. 2 Vols. Calluna Press. Berkeley. CA. 2002.

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