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 ODISSEO FRA LA SEDUZIONE DELLE FIGURE FEMMINILI ED IL FASCINO DI UN INTERMINABILE VIAGGIO. (a cura di Paola Mazzarino) CANTO 24: L’INCONTRO TRA ODISSEO E LAERTE CHIUDE IL RACCONTO DELL’ODISSEA

 ODISSEO FRA LA SEDUZIONE DELLE FIGURE FEMMINILI ED IL FASCINO DI UN INTERMINABILE VIAGGIO. (a cura di Paola Mazzarino)

CANTO 24: L’INCONTRO TRA ODISSEO E LAERTE CHIUDE IL RACCONTO DELL’ODISSEA

…Le prime luci dell’alba facevano capolino dalla finestra, e nonostante non avesse riposato a lungo, Odisseo, abbracciato alla sua sposa, le sussurrò nel silenzio di una reggia ancora addormentata – “mia cara, devo fare ancora una cosa molto importante, mi devo recare sulla collina a cercare mio padre per annunciargli il mio ritorno. Tu resta qui, con Euriclea e le ancelle, non uscire, non vorrei che le famiglie dei Proci venissero a vendicarsi. Mi farò accompagnare da Eumeo, dal suo servitore e da Telemaco. Non temere, sarò presto di ritorno” le disse, leggendo nei suoi occhi già un cenno di timore. La strinse forte a sé e uscì dal palazzo con i suoi fedeli, con circospezione, senza dare nell’occhio. In un paio d’ore giunsero alla capanna di Laerte, che sporco e trasandato zappava un orticello. All’apparenza sembrava uno schiavo e a stento si poteva riconoscere quella che era stata una figura nobile, regale ed autorevole. Odisseo chiese ai suoi di rimanere in disparte e si avvicinò a Laerte fingendosi un forestiero, forse pregustando il momento in cui il padre lo avrebbe riconosciuto. – “salve buon uomo, vengo da molto lontano, dopo giorni di mare, vorrei sapere se mi trovo ad Itaca, vado cercando Odisseo, colui che tempo fa regnava sull’isola” Laerte posò subito la zappa e si avvicinò insospettito – “che ne sapete voi di Odisseo? di lui si son perse le tracce da anni, sono ormai sicuro che sia morto al ritorno da Troia, e voi come lo avete conosciuto?” – “prima, se non vi dispiace, vorrei parlare con Laerte, mi hanno detto che lo avrei trovato su questa collina” – “sono io Laerte!” – “non si direbbe, dalle vesti che indossate e dal portamento trascurato, sembrate uno schiavo!” proseguì Odisseo, attendendo il momento che il padre lo riconoscesse. Ma Laerte continuò – “sono io, vi dico, ditemi dove lo avete conosciuto, e da quanto tempo lo avete perso di vista?” – “sono almeno 5 anni che ho perso le sue tracce, speravo di trovarlo qui, o che voi ne aveste notizie”. A quel punto a Laerte cominciarono a tremare le gambe, per lui il fatto che da 5 anni non se ne sapeva più nulla, era come la conferma che il figlio fosse morto, e l’ultimo briciolo di speranza in fondo al cuore si sgretolò in un pianto disperato. A quel punto Odisseo non poteva più fingere, abbracciò il padre e gli svelò la sua identità, anche dandogli delle prove, come aveva dovuto fare con Penelope, che non lo aveva riconosciuto. Rimasero abbracciati a lungo, poi andarono in casa a rifocillarsi.

Intanto fuori dal palazzo reale, i Proci urlavano vendetta, e alcuni si spinsero su per la collina, ci furono ancora delle colluttazioni, ma Atena invocò l’aiuto di suo padre Zeus, affinché tornasse a regnare la pace. Molti di loro infatti si convinsero che Odisseo non aveva avuto tutti i torti a vendicarsi, dato che avevano approfittato della sua assenza per umiliare Penelope e accaparrarsi i suoi beni. E poi avevano scorto la figura di Atena fuori dalle mura, e anche accanto ad Odisseo nella sfida del giorno prima; di conseguenza erano arrivati alla conclusione che si sarebbe scagliata l’ira degli dei, se avessero continuato a combattere. Quindi seppellirono i loro morti e si ritirarono nelle loro case in silenzio…

Così ritornò a regnare la pace ad Itaca, anche se tanti torti e lutti dovevano essere dimenticati. Odisseo, Penelope, Telemaco ed il vecchio Laerte, dalla collina guardavano il sole calare nella nebbiolina del crepuscolo, che dissolveva le ultime immagini di un lungo tempo buio, ma al tempo stesso ricco di ricordi tristi ed eroici, dolci, nostalgici, cruenti e disperati, angosciati e di speranza… ognuno di loro quattro aveva la sua percezione, nel proprio cuore, del vissuto di questa lunga storia attraversata in modo differente. Tuttavia adesso e finalmente, erano lì insieme, ad osservare lo stesso commovente tramonto che concludeva questa lunga Odissea.    

 

     Paola Mazzarino, Operatrice Olistica, Consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva

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