Cerca
Close this search box.

ODISSEO FRA LA SEDUZIONE DELLE FIGURE FEMMINILI ED IL FASCINO DI UN INTERMINABILE VIAGGIO. (a cura di Paola Mazzarino) CANTO 15: TELEMACO RIENTRA AD ITACA

ODISSEO FRA LA SEDUZIONE DELLE FIGURE FEMMINILI ED IL FASCINO DI UN INTERMINABILE VIAGGIO. (a cura di Paola Mazzarino)
CANTO 15: TELEMACO RIENTRA AD ITACA

…Atena sussurrò a Telemaco, mentre dormiva, di affrettarsi a rientrare ad Itaca, che uno dei Proci presto avrebbe costretto la madre Penelope a sposarlo e lui avrebbe perso tutto. Era bene che si accomiatasse da Menelao ed Elena e prendesse il coraggio di tornare alla sua nave, dove i suoi uomini lo attendevano per salpare. – “Stai attento Telemaco a fare il giro dell’isola e ad entrare dalla parte di dietro, sulla spiaggia che dà sulle colline dove sta Eumeo. Vai da lui e pensate ad un piano per farti rientrare, perché a largo del porto principale, su un’imbarcazione i Proci ti attendono per tenderti un agguato. Fai dunque molta attenzione, Eumeo e gli altri pastori ti aiuteranno e poi troverai una sorpresa…”. Telemaco si destò, mentre Atena si dissolse nel vento. Non capiva se avesse sognato o se veramente la dolce voce che gli aveva parlato fosse stata reale. Ad ogni modo il presagio era chiaro, e fattosi coraggio salutò Menelao e la bellissima Elena, e prima che la notte lo cogliesse, s’incamminò verso il porto di Sparta, dove l’attendeva la sua nave. Il sentiero era profumato di lavanda e dietro le colline il sole tramontava infuocando il cielo. Respirò profondamente la tiepida brezza estiva, chiedendosi se queste belle sensazioni avesse potuto portarsele fino ad Itaca, intatte. Ma sapeva che avrebbe dovuto affrontare ancora il nemico e non so cosa avrebbe dato per avere al suo fianco suo padre. Con lui avrebbe sfidato qualsiasi cosa senza timore alcuno…

La nave salpò nella notte, fino alle prime luci azzurrine dell’alba, quando all’orizzonte un’Itaca addormentata li aspettava. Seguì le istruzioni di Atena, attraccò sul retro, proprio sulla spiaggia dove Odisseo era stato sbarcato dai Feaci. Poi disse ai suoi compagni di tornare a palazzo, ma ancora di non avvisare né Penelope, né altri del suo ritorno. – “andate, io devo prima vedere il pastore Eumeo e capire il da farsi…”.
Così s’incamminò su per le pendici delle colline, nel chiarore dell’alba. Anche lì le erbe aromatiche profumavano l’aria, e lui si sentiva vivo, quasi sereno, nonostante tutto…

Eumeo lo accolse commosso, lo abbracciò forte, come fosse stato figlio suo –“ho temuto che ti potesse essere successo qualcosa, che i Proci fossero riusciti a catturarti. Che sollievo vederti!”. Intanto Odisseo osservava la scena sull’uscio, nascosto sotto il cappuccio del mantello, con le lacrime che gli solcavano il viso per l’emozione. Suo figlio era lì, bello come mai avrebbe potuto immaginare, con gli occhi intensi come quelli di Penelope, e la corporatura di quando anche lui era giovane… si avvicina per farsi scorgere da lui, i loro sguardi s’incrociano e rimangono sospesi a lungo, prima di parlare… chissà se in qualche modo si sono già riconosciuti…

Paola Mazzarino, Operatrice Olistica, Consulente in Astrologia e Tarologia psicologica evolutiva

Condividi l'articolo