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L’Orso Jj4, la vicenda che fa riflettere sulla salvaguardia della fauna selvatica in Italia

L’orso Jj4 è stato identificato come l’animale che ha causato la morte di Andrea Papi, un giovane di 26 anni originario di Caldes, mentre si stava allenando di corsa nei boschi sopra il paese della Val di Sole, in Trentino. Sono passati ormai 10 giorni dalla tragedia e il dibattito su come gestire gli orsi in questo territorio è molto acceso.

Le autorità locali, tra cui il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, hanno deciso che Jj4 deve essere catturata e abbattuta, ma c’è un comitato di persone che si batte per la sua salute e la sua sopravvivenza. Il comitato “Salviamo Jj4” sostiene che non si tratta di una “orsi assassina” ma di un animale che stava solo cercando di difendere i suoi cuccioli.

La vicenda ha riacceso il dibattito sulla convivenza tra uomo e orso, che ha sempre rappresentato un argomento molto delicato. Da una parte, ci sono coloro che chiedono l’eliminazione degli orsi per proteggere l’uomo e le sue attività; dall’altra, ci sono coloro che difendono questi animali e cercano di salvaguardare il loro habitat naturale.

In questo panorama, ci sono molti aspetti che devono essere considerati. In primo luogo, l’orso è un animale che fa parte dell’ecosistema locale e ha il diritto di vivere liberi nella propria terra. L’orso è stato reintrodotto in Trentino nel 1996 e da allora la sua popolazione è aumentata notevolmente, raggiungendo circa 80 esemplari.

Ma la convivenza tra uomo e orso non è facile, soprattutto perché l’uomo spesso invade il territorio dell’orso, praticando attività come l’agricoltura o lo sport all’aria aperta. In questo senso, le istituzioni hanno la responsabilità di informare i cittadini sul comportamento da tenere in presenza di orsi, ma anche di adottare misure preventive per evitare la presenza di questi animali nelle zone abitate o frequentate dall’uomo.

Un altro aspetto da considerare è quello della gestione degli orsi in caso di attacchi all’uomo. È giusto che gli animali che si comportano in modo aggressivo vengano catturati e portati in altre zone del paese, lontano dall’uomo, invece di essere eliminati.

Inoltre, è fondamentale che le istituzioni aggirino un adeguato monitoraggio degli spostamenti degli orsi e delle attività umane che potrebbero metterli in pericolo. È un compito che non può essere delegato solo agli esperti, ma che richiede il coinvolgimento attivo della popolazione.

In conclusione, la scelta di eliminare l’orso Jj4 può e deve poter essere evitata visto che il Tar, nel sospendere il provvedimento di abbattimento, ha accolto e considerate valide le proposte alternative degli animalisti della LAV.
È necessario, poi, che le istituzioni adottino una gestione sostenibile e responsabile degli orsi nel territorio trentino, garantendo la sicurezza dell’uomo ma tutelando anche il diritto degli animali di vivere liberi nella loro terra.

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