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Il dolore, un’opportunità per essere felici.

Noi tutti desideriamo più di ogni cosa di essere felici e vorremmo vivere nella gioia e nel piacere. Purtroppo spesso invece rimaniamo vittime della sofferenza e non riusciamo ad uscire da questa condizione. Dovremmo riflettere però sull’opportunità e la convenienza che il dolore e la sofferenza ci danno di cambiare ciò che non funziona nella nostra vita. Il dolore è in realtà un grande maestro di vita che ci accompagna, fase per fase, fin dalla nostra nascita. Esso ci insegna a crescere e diventare sempre più forti, più sicuri di noi stessi, ci dà la possibilità di giungere alla Consapevolezza, alla saggezza e ci permette di comprendere l’essenza
della vita attraverso gli errori che facciamo. Tutto questo accade solo se noi accettiamo le avversità vivendo il dolore pienamente, senza fuggire, senza ignorarlo, senza nasconderci, accettando totalmente la responsabilità dell’esperienza negativa che abbiamo vissuto. Comprendiamo come quell’errore altro non è che l’ostacolo che ci dà la possibilità di fermarci a riflettere e l’occasione di poter cambiare ed elevarci. Se però questa fase di piena accettazione e di riflessione su ciò che è accaduto, sulla sofferenza che ci ha causato, non avviene, il dolore diventa insopportabile, ci attanaglia la mente e ci condiziona; per difenderci metteremo in atto tutta una serie di meccanismi, come la negazione del dolore o la rimozione di esso. A quel punto quindi quell’evento doloroso sarà stato completamente inutile e anzi ci avrà soltanto danneggiati. Avrà irrigidito ulteriormente i nostri schemi mentali disfunzionali, lasciando una ferita aperta che si farà sentire nel tempo, attraverso esperienze simili. Quindi è fondamentale comprendere che tanto più ci lasciamo attraversare dal dolore tanto prima riusciamo ad apprendere l’insegnamento dell’esperienza e a guarire la nostra ferita. Il dolore ci spinge a muoverci verso la nostra evoluzione, anche quando ci ostiniamo a non voler cambiare e a voler rimanere sulle nostre posizioni, irrigidendoci sui nostri comportamenti. La vita stessa, con le esperienze, crea l’occasione per imporci di cambiare. Purtroppo quando mettiamo in atto delle resistenze essa sceglie per noi delle lezioni attraverso cui imparare che ci causano sofferenza. Pertanto riuscire ad accettare il cambiamento, anche a piccoli passi, è una soluzione per evitare di soffrire. L’insegnamento che il dolore ci porta è proprio quello di farci scoprire chi
siamo veramente, di farci mettere in contatto con la nostra anima. Le persone restie al cambiamento si spingono al di fuori degli schemi precostituiti proprio quando “toccano il fondo”. Il dolore scardina le paure e spinge a reagire, perché noi non siamo qui per soffrire ma per imparare nella gioia. Solo quando non agiamo in tal senso e diventiamo sordi nei confronti del nostro spirito, un evento ci ferma e ci obbliga a correggerci. Focalizzarci sul problema non ha quindi alcun senso. Bisogna invece chiedersi: “Cosa vuole dirmi la Vita? Perché mi è accaduto tutto questo?”. La risposta è sempre la soluzione ed è su quello che dobbiamo lavorare, è il nostro obiettivo. Come una madre che blocca il suo bambino perché quello che fa gli sta nuocendo, così la Vita usa le avversità per sbarrarci il passo verso il precipizio, imporci di essere felici e realizzare noi stessi. E’ paradossale ma il dolore arriva per portarci verso la gioia. Allora arrendiamoci a questo dolore, lasciamo che ci attraversi. Ascoltiamo cosa la sofferenza ha da dirci, accogliamo il suo messaggio e lasciamola andare. Fatto ciò saremo liberi di riprendere la nostra strada verso l’autorealizzazione e verso la gioia dell’Anima.
Raffaella Menichetti

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