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Di cosa si nutre la Dipendenza Affettiva

Dopo che la natura umana fu divisa in due parti, ogni metà per desiderio dell’altra tentava di entrare in congiunzione e cingendosi con le braccia e stringendosi l’un all’altra, se ne morivano di fame e di torpore per non volere fare nulla l’una separatamente dall’altra […]
Da tempo dunque è connaturato negli uomini l’amore degli uni per gli altri che si fa conciliatore dell’antica natura e che tenta di fare un essere solo da due e di curare la natura umana.”20
Platone, Simposio, XV

La dipendenza affettiva e la gelosia viaggiano all’unisono perché entrambe si nutrono della paura dell’abbandono, della scarsa autostima, della mancanza di fiducia che si ha di sè stessi perché si ignora totalmente il valore di se e si ha una visione dell’amore fuorviante. Purtroppo unire la gelosia alla dipendenza affettiva è come unire l’acido nitrico alla glicerina, tutto si trasforma in una catastrofe perché la costante sensazione che l’altro lo possa tradire angoscia totalmente il dipendente affettivo, ma non il fatto del tradimento in sè o per l’umiliazione che potrebbe subire, ma perché il tradimento potrebbe far capitolare la relazione e di conseguenza potrebbe perdere l’altro, cosa per lui insostenibile. In questo caso il dipendente recita la parte dell’indipendente, nasconde la gelosia, la paura, l’irrequietezza per far sì che l’altro non si allontani ma le sue insicurezze si alimentano a dismisura. Per alcuni dipendenti anche un piccolo allontanamento da parte del partner scatena una gelosia così forte e potente che a volte li induce a mettere fine alla relazione per non provare mai più quella brutta sensazione. Il dipendente affettivo per quietare un po’ di quell’angoscia cercherà di trovare fuori qualcosa che lo possa aiutare, come, per esempio: diventare dipendente da altre cose come sostanze, cibo, ecc… oppure diventerà vendicativo o infliggerà all’altro il tradimento preventivo o metterà il broncio o creerà conflitti continui pur di attirare l’attenzione su di se ma, naturalmente, tutto questo non farà altro che rovinare la relazione di coppia portando l’altro all’esasperazione che spesso reagirà allontanandosi. Il dipendente affettivo non capisce quanto vale e tende facilmente a sentirsi sostituibile, perché pensa che qualsiasi altra persona sia migliore di lui tanto da portargli via facilmente il suo oggetto del desiderio. Non è da molto che la dipendenza affettiva è stata considerata una vera e propria patologia. Questa percezione ebbe inizio circa una ventina di anni fa con un libro titolato “Donne che amano troppo”21 scritto da Robin Norwood (1979). La dipendenza affettiva è una condizione che caratterizza i nostri tempi a causa del continuo bombardamento mediatico e sociale che tende ad innescare una totale impotenza ed incertezza nel futuro Tutto questo fa sentire il bisogno di vivere relazioni uniformi che diano la sensazione che l’altro ci protegga e si prenda cura di noi in modo totalitario.

articolo di Attenni Stella

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